Categorie: Personale

Assemblee sindacali: cosa prevede il contratto

A sentire le dichiarazioni del ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, per quanto riguarda il rinnovo del contratto della scuola, sembrerebbe che questo sia l’anno scolastico, in cui verranno prese le decisioni per rinnovarlo.
Bisogna ricordare che il contratto della scuola è scaduto da 4 anni, e che, nonostante i buoni propositi del responsabile del Miur, nel tentare un dialogo con i sindacati per rinnovarlo, il governo Letta, senza pensarci su due volta, ha deciso, come previsto dal DPR 122/2013, di bloccare nuovamente il Contratto nazionale per tutti i dipendenti pubblici.
Infatti, per il settore scuola, come era già accaduto negli anni 2010, 2011 e 2012, anche per gli anni 2013 e 2014 è previsto il blocco contrattuale, senza nessun incremento di vacanza contrattuale e il contestuale blocco degli scatti di anzianità per l’intero 2013.
In buona sostanza anche questi anni, saranno vuoti, dal punto di vista salariale. È evidente che il rinnovo del contratto, così come previsto dal DPR 122 su citato, si potrà attuare solo sul piano normativo.
Da più parti si ventila l’intenzione da parte del ministro Carrozza, di agire su questo rinnovo contrattuale, toccando due punti nevralgici, che non sono per nulla graditi ai docenti della scuola.
Quali sarebbero questi punti così delicati? Il primo sarebbe quello di ritentare di fare passare la proposta dell’aumento dell’orario settimanale di lavoro, nelle secondaria di primo e di secondo grado, uniformandolo a quello delle scuole primarie e dell’infanzia; il secondo punto è quello del superamento degli scatti di anzianità, introducendo un altro sistema di progressione della carriera dei docenti, legato alla produttività professionale.
Temi caldi ed importanti, che devono essere discussi dalla base, attraverso le assemblee sindacali. Proprio per le particolari tematiche in campo, presto saranno previste, nelle aule magne delle scuole, delle sentitissime e speriamo partecipate assemblee sindacali. A tal proposito si ricorda che il docente e tutto il personale scolastico a tempo indeterminato e anche a tempo determinato, ha diritto, a 10 ore annue retribuite, per partecipare alle assemblee sindacali indette dai sindacati. A regolare il diritto di assemblea è l’art. 8 del CCNL scuola 2006-2009. Il comma 1 di tale articolo specifica che i dipendenti, hanno diritto a partecipare, durante l’orario di lavoro, ad assemblee sindacali, in idonei locali sul luogo di lavoro concordati con la parte datoriale pubblica, per n. 10 ore pro capite in ciascun anno scolastico, senza decurtazione della retribuzione.
Si ricorda che quando il dirigente sindacale indice l’assemblea, facendone regolare richiesta, ai sensi del comma 7 dell’art. 8 del contratto, anche per la fruizione dei locali idonei per la riunione, il dirigente scolastico è tenuto a fare, all’atto della ricezione di tale richiesta, un avviso, mediante specifica circolare interna, al personale interessato all’assemblea al fine di raccogliere la dichiarazione individuale di partecipazione espressa in forma scritta del personale in servizio nell’orario dell’assemblea.
Tale dichiarazione fa fede ai fini del computo del monte ore individuale ed è irrevocabile.
Questo anno scolastico, visto l’importanza dei temi da dibattere con il personale scolastico, si prevede che molti docenti, che amano seguire i cambiamenti delle norme che li riguardano, usufruiranno al massimo di tutte le 10 ore di permesso sindacale.
Si ricorda infine che di norma ogni assemblea sindacale ha la durata di 2 ore (quelle iniziali o più frequentemente quelle terminali l’orario di servizio), ma in alcuni casi è possibile concedere al lavoratore più di 2 ore consecutive di permesso retribuito, tenendo conto, come previsto nelle contrattazioni integrative regionali, dei tempi necessari per il raggiungimento della sede di assemblea e per il ritorno alla sede di servizio, sempre comunque nei limiti di cui al comma 1 del presente articolo.

Lucio Ficara

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