Prima il rimprovero, poi il colpo di pugilato. Questo quanto avvenuto, come riportano Il Mattino e La Repubblica, in una scuola superiore di un quartiere romano. Qui un alunno sarebbe stato aggredito da un docente con uno schiaffo e avrebbe risposto sferrandogli un pugno, mettendolo ko. Dopo i fatti ad intervenire in classe è stata la Polizia.
La lite è accaduta ieri mattina, lunedì 6 novembre. I protagonisti sono un assistente tecnico di laboratorio di 52 anni e un alunno minorenne, classe 2007. Tutto sarebbe avvenuto dopo un rimprovero: l’assistente nel corso della lezione avrebbe richiamato il 15enne più volte perché stava facendo confusione. Poi, per metterlo in riga, sarebbe andato oltre, sfoderando un ceffone sulla guancia del giovane studente di fronte all’intera classe.
Il 15enne ha così deciso di colpire con un pugno in faccia l’assistente tecnico di laboratorio. Il 52enne, colpito al volto, avrebbe perso l’equilibrio, cadendo all’indietro, ma si sarebbe rialzato poco dopo senza particolari conseguenze. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato Monteverde per gli accertamenti. Al momento nessuno dei due ha sporto denuncia.
Le versioni sono discordanti: il minore, i cui genitori sono subito accorsi a scuola, dice di essere stato aggredito e di aver risposto, certo forse con violenza alla provocazione e all’abuso, il collaboratore rilancia dicendo di non averlo toccato e di essere stato invece picchiato. L’Ufficio Scolastico Regionale ha chiesto riscontro al preside di quanto avvenuto.
Ovviamente, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, la violenza non è mai giustificabile, nemmeno dopo eventuali provocazioni. L’azione del docente, sempre se la versione del ragazzo fosse veritiera, è sicuramente molto grave.
Quando subisce un’aggressione verbale o fisica, il docente deve sempre informare, con una lettera scritta, il proprio dirigente scolastico, il quale, come prevede l’articolo 2087 del Codice civile, è obbligato ad adottare le necessarie misure atte a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti.
L’insegnante aggredito dovrebbe anche chiedere allo stesso preside di prendere provvedimenti per garantire le condizioni di sicurezza in ambito lavorativo previste dalla legge e scongiurare il ripetersi di ulteriori aggressioni in grado di provocare danni morali, fisici e/o biologici nei propri confronti.
Se sono stati riportati traumi o ferite, il lavoratore deve recarsi subito in pronto soccorso per le cure del caso e chiedere il rilascio del certificato medico attestante la diagnosi e le circostanze che hanno causato la richiesta di cure mediche presso la struttura ospedaliera: è bene ricordare anche la certificazione medica dovrà essere anche allegata alla successiva denuncia da presentare alla polizia giudiziaria o ai carabinieri.
Solo ieri si ha avuto notizia di un altro caso di violenza nei confronti dei docenti. Il fatto, accaduto in provincia di Cagliari, ha dell’incredibile: il padre di un allievo di scuola superiore ha colpito con una testata al volto l’insegnante di matematica, di 56 anni, che in mattinata aveva rimproverato il figlio perché parlava troppo durante la lezione.
Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, i carabinieri della Compagnia di Villacidro, paese di 13mila abitanti, nel Sud della Sardegna, “stanno valutando di denunciare l’aggressore per lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale”.
Lo studente di 16 anni, continua l’agenzia di stampa, “avrebbe risposto al rimprovero, arrivando anche ad insultare l’insegnante, poi è fuggito dall’aula e ha chiamato il genitore”. Poco dopo il padre, 53enne, “è entrato nella scuola e ha affrontato nei corridoi il professore, colpendolo con una testata al volto”. Di lì a poco sono arrivati a scuola carabinieri e anche gli operatori del 118: subito dopo, il professore colpito al volto e il padre dello studente sono stati trasportati all’ospedale di San Gavino per essere medicati.
Anche in questo caso c’è stata una reazione inammissibile ad un rimprovero da parte del docente. Gli studenti, e ancora di più i genitori, non riescono ad accettare sconfitte o fallimenti?
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