Desidero condividere alcune riflessioni riguardo alla figura dell’Assistente Tecnico, con l’intento di evidenziarne l’importanza e la necessità di una valorizzazione adeguata.
La figura dell’assistente tecnico rappresenta il fulcro delle attività didattiche svolte in laboratorio.
Questo ruolo viene talvolta “giocato” come alternativo a quello del docente, altre in concorrenza con esso, più spesso senza una forte consapevolezza del peso che assume nella costruzione del percorso formativo degli studenti.
Se da un lato a questa figura sono richieste anche competenze generali, dall’altro è necessario lavorare al rafforzamento dell’identità che trova nella definizione del profilo professionale data dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro il suo momento iniziale.
Nonostante l’emanazione dell’O.M. 59/94, che ha prodotto 330 pagine di corrispondenza tra titoli e laboratori, la mancanza di una struttura chiara e di riconoscimento per gli Assistenti Tecnici è rimasta inalterata. A dimostrazione di ciò, il loro inquadramento risulta lacunoso, essendo classificati come “Assistenti amministrativi ed equiparati”, senza una definizione chiara di a chi siano equiparati.
Il lavoro dell’Assistente Tecnico è focalizzato esclusivamente sulla didattica laboratoriale e sul monitoraggio delle apparecchiature tecnologiche, senza alcuna attinenza con le funzioni amministrative della segreteria o con quelle dei collaboratori scolastici.
Purtroppo, per l’Assistente Tecnico non esiste alcuna progressione di carriera.
A differenza degli Assistenti Amministrativi, che possono accedere a percorsi concorsuali per posizioni superiori D.S.G.A (vedi CCNL 2019-21), la figura del Coordinatore Tecnico (Area C) è presente solo sulla carta.
In base alle norme contrattuali, l’Assistente Tecnico è tenuto all’autoformazione, fondamentale per il suo ruolo, ma non è previsto alcun riconoscimento economico per questa attività, a differenza di quanto avviene per i docenti.
Inoltre, il Tecnico di laboratorio, che presta servizio per 24 ore settimanali di didattica e 12 di manutenzione, è obbligato a rimanere a scuola anche durante le sospensioni delle attività didattiche, creando un onere non indifferente per la spesa pubblica. Questo è in evidente contrasto con i docenti ITP, i quali non hanno tale obbligo durante le stesse
sospensioni.
Nel 2008, un tentativo di rimediare a questa “confusione normativa” fu effettuato dall’On. Angela Napoli, con la P.d.L. 809, che proponeva di istituire ruoli specifici per i Tecnici di laboratorio, distaccandoli dal personale ATA. Purtroppo, a causa del numero esiguo di lavoratori nel settore all’epoca, la proposta non ebbe seguito.
Oggi, con oltre 17.000 Assistenti Tecnici attivi, è cruciale cogliere l’opportunità di riformare e valorizzare questa figura professionale, per garantire una gestione più efficace e adeguata dei laboratori nelle scuole.
Ritengo fondamentale che la vostra attenzione sia rivolta a queste problematiche, affinché si possa finalmente riconoscere il ruolo essenziale degli Assistenti Tecnici nella didattica contemporanea.
Gianluca Guttadauro
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