Un assistente tecnico di laboratorio lascia annualmente il suo posto di ruolo per una supplenza annuale come ITP, ma al suo posto non viene nominato nessuno.
Accade all’ITIS”P. Hensemberger” di Monza, dove all’inizio dell’anno scolastico in corso 2016/17, un assistente tecnico da anni di ruolo nell’istituto, ha avuto la chiamata per una supplenza annuale come docente ITP in altra scuola lasciando il posto vuoto nel laboratorio di chimica nella scuola briantea.
La vicenda è stata portata alla nostra attenzione da segnalazioni di alcuni nostri lettori che ci chiedono se è corretto non nominare un supplente annuale, al posto dell’assistente tecnico di laboratorio che si è avvalso del comma 3 dell’art.18 del CCNL scuola.
In questi casi, appare ovvio a tutti, che si sarebbe dovuto applicare il regolamento per le supplenze nominando la figura di assistente tecnico scorrendo le graduatorie permanenti oppure nel caso fossero esaurite quelle d’istituto. Procedura semplice, rapida ed efficace! Con tutto il personale “disoccupato” iscritto nelle liste chilometriche non si capisce come sia potuta accadere questa grave dimenticanza protratta poi per tutto l’anno scolastico in corso di conclusione.
L’assistente tecnico di laboratorio che ha deciso di mettersi in aspettativa senza assegni per fare la supplenza annuale come ITP, ha lasciato un posto libero in organico di diritto e lo stesso ATP di Monza Brianza avrebbe dovuto nominare un supplente dalle graduatorie permanenti Ata provinciali.
Viene il dubbio che l’ATP di Monza Brianza non abbia saputo di questa applicazione dell’art.18 comma 3 del CCNL scuola e che la scuola abbia ritenuto di non avere bisogno di sostituire il tecnico di laboratorio messosi in aspettativa senza assegni per affrontare una supplenza annuale come docente.
Con questa mancata nomina si è avuta la conseguenza che il lavoro dell’assistente tecnico lo ha dovuto fare per tutto l’anno scolastico il personale docente operante nel laboratorio di chimica dell’istituto brianteo, con tutto il disagio ed il nocumento arrecato ai predetti malcapitati. Oltre al disagio arrecato al personale operante nella scuola, la cosa ancor più grave, è il danno arrecato agli studenti e alla didattica nel suo complesso. A quegli utenti che avrebbero dovuto fruire dello spazio operativo didattico, quale è il laboratorio di chimica, ma non ne hanno fruito o ne hanno fruito solo in parte, e solo grazie all’aiuto di qualche docente che si è prodigato regalando ore alla scuola e facendo il lavoro dell’assistente tecnico assente.La vicenda ha destato clamore soprattutto tra chi aspirava ad avere la supplenza per il posto di assistente tecnico lasciato libero, e c’è chi si augura un intervento dell’Ufficio scolastico per stabilire le responsabilità della mancata supplenza annuale.
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