Egregio Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, nella scuola “ci siamo anche noi”: GLI ASSISTENTI TECNICI.
Noi che provvediamo all’assistenza tecnica, alle esercitazioni didattiche in compresenza del docente per almeno 24 ore settimanali e per le restanti 12 ore provvediamo alla manutenzione e riparazione delle attrezzature tecnico – scientifiche dei laboratori e alla preparazione del materiale per le esercitazioni.
A noi che, per i motivi succitati, viene richiesta specifica preparazione professionale, conoscenza di strumenti e tecnologie anche complesse, con l’assenza totale di corsi di formazione ed aggiornamento da parte dell’Amministrazione.
Noi che, con una disponibilità finanziaria della scuola sempre più ridotta, siamo gli unici a poter riparare e rendere utilizzabili strumentazioni consunte che andrebbero sostituite.
Noi tecnici, che a seguito di tagli, dobbiamo districarci contemporaneamente in più laboratori, e molte volte le lezioni laboratoriali si svolgono con il solo insegnante, il quale, se pur perfettamente in grado di svolgere la lezione ed utilizzare le attrezzature, non può garantire la piena sicurezza degli studenti che utilizzano apparecchiature elettroniche, sostanze chimiche, macchinari, fornelli di cucina ecc…
Noi che come figura professionale siamo presenti solo nelle scuole secondarie di II grado, mentre nelle scuole secondarie di I grado e nelle scuole primarie si affida a ditte e tecnici esterni la manutenzione e il supporto dei laboratori utilizzati nelle attività progettuali, presenti nel piano dell’offerta formativa o nelle attività esterne, vedi PON ecc..
Noi Tecnici, Signor. Ministro Bussetti chiediamo la separazione della figura dell’Assistente Tecnico dai profili amministrativi e dai collaboratori scolastici, con l’attribuzione di un percorso professionale differente, atto a riconoscere la professionalità specifica degli Assistenti Tecnici, in quanto il nostro lavoro è legato esclusivamente alle attività didattiche…
All’interno degli Istituti scolastici:
VISTO l’incremento sempre maggiore dell’uso delle ICT;
VISTO la necessità di avere personale TECNICO che si occupi delle ICT;
VISTO la necessità di avere personale TECNICO adeguatamente formato;
si ravvede la necessità di istituire:
L’accesso a tale profilo avverrà tramite concorso per titoli ed esami con quota riservata al personale in servizio con laurea triennale o con almeno 10 anni di ruolo con diploma di maturità.
1) Equiparazione del ruolo del Tecnico dell’Istruzione, ai ruoli di pari livello nel comparto Università, riconoscimento del 6 livello stipendiale (equiparato a quello degli ITP con i quali condividiamo lo stesso titolo di accesso, progressione di carriera verticale e orizzontale (Cat. B per il Tecnico e C per il Coordinatore tecnico);
2) Creazione di parametri oggettivi nazionali per la determinazione dell’organico d’istituto legato al numero degli alunni, dei laboratori e della tecnologia diffusa (open-space, reti wireless, LIM);
3) accesso alle attività di formazione e aggiornamento in servizio previste dalla Legge 107/15, al PNSD, al DM 797/16.
Antonino Gerardi – Comitato Nazionale Tecnici
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