La Flc-Cgil, attraverso un comunicato stampa, ci fa sapere che ieri un centinaio di lavoratori, in rappresentanza di circa 2.000 operatori che si occupano dell’assistenza alla comunicazione e igienico – sanitaria, hanno preso parte, a Palermo, al sit-in di protesta, organizzato davanti alla sede dell’Assessorato Regionale al Lavoro e alla Famiglia.
E a seguito di tale protesta, ci spedisco eia seguente
comunicato della Flc-Cgil Sicilia
“Ci siamo mobilitati in modo democratico e civile, mostrando il volto del disagio, della sofferenza e della dignità del lavoro che non può e non deve essere mortificata dalle Istituzioni – affermano il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo e il Segretario Generale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza – qui c’è in ballo la salvaguardia dei livelli occupazionali e la qualità di un servizio fondamentale destinato a soggetti svantaggiati. I profili professionali in questione sono il risultato di oltre un ventennio di esperienza e di una titolo acquisito in virtù di un corso di specializzazione di circa 900 ore. Ma non solo. Questa battaglia coinvolge quasi 30.000 studenti con disabilità, i quali per il prossimo anno, alla luce del parere negativo da parte del CGA sollecitato dal Governo regionale, rischiano di non poter più usufruire delle prestazioni del personale qualificato per questa particolare forma di assistenza che viene erogata all’interno delle strutture scolastiche.
Il servizio non è dei collaboratori scolastici
E la ragione risiede nel fatto che il servizio, secondo il parere del CGA e del Direttore Generale dell’USR Sicilia, dottor Suraniti, il quale di recente ha avuto una interlocuzione formale con l’Assessore Scavone, è di pertinenza dei collaboratori scolastici in forza nelle 831 scuole siciliane. Una condizione che, purtroppo, si ripropone periodicamente: era già emersa nel 2016. Allora le Organizzazioni sindacali, unitariamente, l’avevano bloccata. E lo stesso risultato sarà necessario ottenere adesso – aggiungono Agliozzo e Rizza – tenuto conto anche dell’attuale fase, estremamente critica, causata dallo scoppio della pandemia da covid-19. Invochiamo una soluzione politica – spiegano – e non giuridica.
Un immediato incontro con l’assessore
Ed è quello che abbiamo chiesto, a gran voce, nell’incontro, successivo al sit in, avuto con l’Assessore regionale Scavone. Abbiamo registrato massima disponibilità da parte dell’esponente della giunta e dal dirigente Rosolino Greco per la risoluzione della vertenza che altrimenti rischia di lasciare a casa, lo ribadiamo, oltre 2000 lavoratori in tutta la Sicilia. Il primo step sarà una richiesta di convocazione presso l’Ufficio scolastico regionale. Il momento di confronto risulta importante in quanto – evidenziano – non comprendiamo come il nuovo dirigente, Suraniti, affermi che nelle scuole siciliane il personale ATA possa svolgere il lavoro attualmente garantito dagli assistenti igienico personali.
La politica assuma i suoi impegni
Successivamente chiederemo una convocazione in Commissione Sanità all’Ars affinché la politica assuma un impegno serio su questa vicenda. Nel corso dell’incontro, Scavone ha inoltre voluto precisare che i fondi per la realizzazione del servizio, a partire da settembre, sono stati già stanziati a favore di Comuni e Città Metropolitane Ne consegue che l’assistenza igienica potrà essere erogata. Noi, ovviamente, ci auguriamo che ciò avvenga attraverso gli operatori qualificati, anche perché – osservano ancora Agliozzo e Rizza – se si vuole estendere queste mansioni al personale Ata, negli anni recenti privato di circa 45.000 unità (Governo Berlusconi e Ministra Gelmini), sarebbe necessario procedere con un consistente aumento dell’organico e con percorsi di formazione ai quali aderire solo su base volontaria e con un ulteriore riconoscimento economico. Ad oggi nelle scuole manca il personale, mancano le risorse, non ci sono i presupposti per garantire ai collaboratori scolastici una formazione adeguata alle esigenze di questi alunni”.