Assistenza psicologica a scuola? Sì, ma non con psicologi improvvisati
Gli sportelli di ascolto e di consulenza psicologica scolastica possono essere affidati esclusivamente a psicologi iscritti all’albo e non a semplici laureati: è quanto sostiene Marialori Zaccaria, Presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, attraverso una lettera inviata nei giorni scorsi ai dirigenti di tutti gli ordini di scuola della regione.
Secondo Zaccaria è fondamentale affidare i cosiddetti ‘sportelli’ di assistenza psicologica, al fine di aiutare gli studenti in difficoltà o alle prese con crisi adolescenziali, a personale altamente qualificato. “Un problema psicologico o comportamentale non riconosciuto o inadeguatamente trattato – scrive Zaccaria – può comportare conseguenze molto pericolose: ciò rende doverosa un’attenta riflessione sulla scelta del professionista cui affidare i progetti e gli incarichi in ambito psicologico“.
Nella missiva inviata ai responsabili scolastici, il Presidente dell’Ordine ricorda che nella pratica italiana non sono pochi i casi di docenti improvvisati psicologi. Molti di questi, però, non risultano essere iscritti ad alcun albo professionale. Il presidente dell’ordine laziale sottolinea come l’offerta specialistica debba invece essere finalizzata a “promuovere il benessere e la salute mentale di tutte le componenti e garantire una risposta costante a non estemporanea ad un sistema formativo fortemente provato dai suoi coefficienti di dispersione“.
Ecco perché viene ritenuta necessaria la presenza di psicologi qualificati, come del resto previsto dalla legge 56/1989: che riserva tutte le attività che si riferiscono all’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di riabilitazione e di sostegno psicologico esclusivamente ai professionisti psicologi abilitati alla professione.
La stessa legge specifica, tra l’altro, che l’iscrizione debba essere tra gli elenchi della sezione ‘A’ dell’albo professionale degli Psicologi. Il problema è che molti presidi spesso affidano le consulenze (aperte anche alle famiglie) non solo a psicologi privi di specializzazione, ma anche a laureati in materie umanistiche in virtù del fatto che hanno sostenuto uno o più esami di carattere psicologico durante il loro percorso universitario.
Le conseguenze della mancata applicazione della legge non sono però solo quelle del mancato supporto psicologico: non rispettare le indicazioni legislative può comportare la costituzione di “situazioni di esercizio abusivo della professione – bacchetta Zaccaria – passibili di sanzione penale“.
L’iniziativa dell’ordine degli Psicologi del Lazio ha già ricevuto il consenso della Flc-Cgil di Latina, che ha giudicato “l’invito come un vero è proprio stop al fare-da-se, che porta in alcuni casi ad affidare a semplici laureati in psicologia (o studenti della facoltà di psicologia) sportelli di ascolto e consulenza psicologica a studenti e famiglie“.
Come reagiranno i dirigenti, invece, lo vedremo a partire dal prossimo anno scolastico, quando verranno assegnate le nuove funzioni aggiuntive e gli incarichi extra-didattici del 2008/2009.