Era stata accusata di maltrattare il Dsga della scuola che dirigeva, il Liceo polivalente statale “Don Quirico Punzi” di Cisternino, comune in provincia di Brindisi, ma adesso è stata assolta.
Lo stabilisce la sentenza n. 35/19, dove il GIP del Tribunale penale di Brindisi ha assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, la Dirigente Scolastica, nel procedimento intentato contro di lei dalla DSGA dello stesso Istituto per maltrattamenti e mobbing.
Di seguito il comunicato del legale che ha seguito la dirigente scolastica
“Viene così finalmente resa giustizia alla Dirigente che nel corso della sua quadriennale gestione del Liceo ha avuto la forza e la ferma determinazione di fronteggiare le più avverse criticità opposte le da alcuni dipendenti, ed è riuscita ad affermare le regole della buona amministrazione e la qualità del servizio scolastico. In proposito, enunciando un principio anche di rilevanza generale, il Giudice ha statuito che il reato di maltrattamenti ex art 572 c.p. può aversi “esclusivamente qualora il rapporto tra il datore di lavoro e il dipendente assume carattere para-familiare” e tale non è il rapporto tra Dirigente Scolastico e Direttore dei servizi generali e amministrativi, essendo privo, il primo rispetto al secondo, “di poteri di licenziamento e di poteri decisionali in ordine alla retribuzione, alla qualifica, alle progressioni di carriera…” Né, inoltre, può aversi il reato di mobbing se le condotte del Dirigente e del DSGA siano sostanzialmente riconducibili, come nella specie, solo “ad una diversa visione… delle prerogative e dei compiti a ciascuna spettanti”. Altrettanto insussistente è stata anche riconosciuta l’asserita falsa comunicazione all’INAIL di notizie riguardanti la DSGA. Il procedimento appena concluso ha fatto seguito ad altre due coeve e parallele iniziative giudiziarie, spregiudicatamente intraprese nei confronti della stessa Dirigente, per fatti in parte connessi, da un professore e da un’assistente amministrativa dello stesso Liceo. Anche tali procedimenti sono stati archiviati con chiari pronunciamenti dell’autorità giudiziaria per “assoluta infondatezza delle notizie di reato”. Giunge così alla sua conclusione la lunga vicenda giudiziaria che ha interessato il Liceo di Cisternino e che ha dato giusto riconoscimento alle gravose funzioni esercitate dal preside per il controllo delle crescenti conflittualità della scuola di oggi”.