Stop con gli anni infiniti di precariato prima di entrare di ruolo. Costruire un sistema di reclutamento che sia semplificato e agevole rispetto ad oggi.
La vice Ministra Anna Ascani, in un articolo pubblicato su HuffPost, fa il punto e spiega come intervenire per rendere più snello ed efficace il sistema di reclutamento docenti.
Basta con il precariato cronico
“Non possiamo continuare a considerare normale che per diventare insegnanti di ruolo si debba passare attraverso un precariato dalla durata indefinita e incerta perché questo oltre a colpire la qualità della vita di chi aspira ad entrare nella scuola, finisce per influire negativamente sulla qualità del nostro sistema di istruzione”, scrive Ascani.
Il partito democratico, di cui fa parte la stessa vice Ministra, ricordiamo che ha modificato il sistema di reclutamento con il decreto legislativo 59/17, che prevedeva concorsi ogni due anni e una fase transitoria per stabilizzare i precari storici.
Per garantire un sistema snello ed efficiente, scondo Ascani serve “definire un nuovo sistema per l’accesso all’insegnamento, prevedendo innanzitutto una periodicità certa e stabile per l’accesso al ruolo dei nuovi docenti, ed un percorso che unisca una formazione iniziale, in larga parte svolta attraverso il tirocinio a scuola, ed una successiva procedura concorsuale“.
Per far questo bisogna ridurre “i tempi previsti dal D.Lgs. 59/17 per il percorso formativo ed anche prevedendo forme retributive per i tirocinanti. All’epoca questo modello non è stato portato avanti per una precisa volontà politica, ma è a questo che dobbiamo puntare se veramente vogliamo dare ai nostri insegnanti il giusto e doveroso riconoscimento del loro valore e del loro ruolo. Concretamente e costantemente, senza appellarci in via solo teorica alla loro passione e alla loro dedizione“.
In tal senso, il sistema di reclutamento si andrebbe a “legare indissolubilmente alla formazione (iniziale e in itinere, sempre più necessaria, ce ne siamo accorti tutti con evidenza durante questa pandemia) e dando regole certe e univoche“.