Garantire la piena ripresa delle attività didattiche a settembre in condizioni di sicurezza, ma anche far fare alla scuola un salto di qualità: è questo l’obiettivo dell’accordo che stanno stipulando Governo e sindacati, attraverso la stipula del “Patto per l’istruzione e la formazione“, la cui stipula dovrebbe attuarsi in coerenza con gli impegni condivisi nel Patto per il lavoro pubblico, sottoscritto a Palazzo Chigi tra le parti sociali ed il premier. Sull’argomento le parti si sono incontrate giovedì 6 maggio e continueranno a farlo il giorno dopo: l’obiettivo è stringere al più presto, ma le questioni di affrontare sono tante. E anche non facilmente inquadrabili.
I punti dell’intesa
Ci sono da risolvere squilibri territoriali, limiti sull’edilizia scolastica e sicurezza degli ambienti, oltre che la necessità di operare sull’innovazione tecnologica.
Ma si tratta, soprattutto, di trovare un’intesa su precariato, reclutamento, organici, rinnovo contrattuale. Tutti temi che toccano da vicini più ministeri, a partire dal Mef, con impegni economici importanti e pluriennali, che si incrociano con il Recovery plan”.
“Occorre indicare come obiettivo prioritario quello di garantire, dal 1° settembre, attraverso la copertura dei posti vacanti, il regolare avvio dell’anno scolastico. Vanno individuate nell’immediato soluzioni in materia di reclutamento del personale scolastico” ha detto il segretario Cisl Luigi Sbarra.
Tempi rapidi a partire dalle assunzioni
Tutti temi che vanno “adottati in tempi rapidi e sui quali il patto deve contenere precisi impegni condivisi”, a partire dal “reclutamento del personale scolastico”. Un punto sul quale rimane viva la contrapposizione tra Lega e M5s.
Secondo Sbarra, inoltre, bisogna “provvedere rapidamente all’apertura del tavolo per il rinnovo contrattuale 2019-21, valorizzando il confronto con le parti sociali fin dalla fase di predisposizione dell’atto di indirizzo. Sul tema delle retribuzioni che, come dimostrano le rilevazioni dell’Aran, sono tra le più basse in tutta la PA, chiediamo impegni precisi per poter investire sullo sviluppo professionale del personale della scuola”.
Per il sindacalista serve un “coerente finanziamento con risorse da destinare ad uno specifico fondo sia per il personale del Comparto scuola che per l’Area della dirigenza scolastica”.
Poi, prosegue, servono “interventi in materia di Salute e Sicurezza, sul superamento dei divari territoriali considerato che si discute su uno dei più importanti diritti di cittadinanza.
Snals: sono temi seri
“I punti che ci ha illustrato il ministro sono interessanti – ha detto all’Ansa Elvira Serafini, a capo dello Snals – andranno ampliati sui tavoli tecnici; domani continueremo a parlarle, sono temi seri, vanno esaminati uno per uno, alcuni relativi a problemi contrattuali altri devono essere esaminati e ampliati nei tavoli tecnici”.
“Ci auguriamo di lavorare sabato e domenica: vogliamo chiudere per trovare soluzioni immediate”, ha concluso Serafini.
Al lavoro per il Protocollo per la sicurezza
Intanto, secondo l’Ansa, i sindacati premono per aggiornare il Protocollo per la sicurezza. “Abbiamo sollecitato da tempo l’adeguamento – dice Elvira Serafini, che guida lo Snals – siamo preoccupati dalle varianti che continuano a colpire i bambini e i ragazzi. In vista degli esami di maturità e terza media, lo Snals ha anche chiesto che vengano fatti gratuitamente dei tamponi”.
Anche l’Anief ritiene che fondamentale adeguare i protocolli di sicurezza, “considerando che l’unico sinora sottoscritto, ad inizio agosto 2020, va necessariamente aggiornato alle nuove necessità subentrate”.
A grandi linee, il Protocollo di sicurezza per gli esami di Stato e di terza media dovrebbe essere a grandi linee come quello del 2020.
I sindacati hanno proposto suggerimenti di modifica e implemento come l’adesione volontaria, per ciascun componente della commissione, candidato o personale impegnato negli esami, a sottoporsi a tampone rapido gratuito.
La Cisl Scuola guidata da Maddalena Gissi chiede anche che ci sia l’obbligo di utilizzo, per tutto il personale scolastico, della mascherina chirurgica o FFp2 e che sia vietato l’uso delle cosiddette mascherine di comunità.