Le ordinanze del Consiglio di Stato sulla validità del diploma magistrale per l’inserimento nelle GaE, non compromettono il piano di riforma: chi ha diritto verrà assunto, ma nei prossimi anni.
A sottolinearlo, con un comunicato sintetico emesso nella tarda serata del 31 agosto, è stato il ministero dell’Istruzione. “A seguito di alcune notizie di stampa il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca smentisce qualsiasi ipotesi di congelamento del piano di immissioni in ruolo attualmente in corso. Il piano prosegue e non vi sarà alcuna ripetizione delle fasi già concluse”.
“Le recenti ordinanze del Consiglio di Stato – continua il Miur – escludono esplicitamente qualunque impatto sul piano straordinario di assunzioni. I docenti oggetto delle ultime ordinanze saranno inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento e potranno partecipare, in base al loro punteggio, come da normativa vigente, alle assunzioni dei prossimi anni”.
Il riferimento del dicastero di Viale Trastevere è al comunicato entusiastico emesso in giornata dalle associazioni Adida e La Voce dei Giusti, dopo che il Consiglio di Stato, con ordinanza del 31.08.2015 della Sesta sezione, a firma del presidente del Consiglio di Stato Stefano Baccarini e con relatrice Maddalena Filippi, “ha accolto in gran parte l’ottemperanza di 3.000 diplomati magistrali” difesi dalle stesse associazioni.
“Il Consiglio di Stato – sostengono i legali dei precari – ritiene che i nostri ricorrenti possano partecipare al piano 0 della buona scuola e possano così ottenere i normali incarichi a tempo determinato e indeterminato che derivano dalle graduatorie ad esaurimento”.
Anche le due associazioni, però, ammettono che dal Consiglio di Stato è giunta un’espressione non chiarissima: “è un traguardo storico per i ricorrenti, quasi tutti precari storici della scuola, che così potranno continuare ad insegnare e in molti casi saranno stabilizzati. Proseguiremo nella fase di merito e se necessario chiederemo la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale; la pronuncia del Consiglio di Stato consente di partecipare al piano 0, ma risulta contraddittoria nella parte in cui non consente la domanda al piano A, B, C, D. Se si è nelle Gae si deve aver diritto a partecipare a tutti i piani assuzionali”.
“Continueremo innanzi al TAR e al Consiglio di Stato per ottenere tutti i nostri diritti e se lo Stato non ci darà tutela piena e immediata riceverà un risarcimento del danno milionario. Quando questo processo terminerà tutti i docenti oggi non assunti con il piano ZERO, potranno ottenere integralmente gli stipendi non pagati a causa di tale scelta del Legislatore”, hanno concluso Valeria Bruccola e Francesca Bertolini, responsabili delle due associazioni.
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A cantar vittoria, anche se in modo più pacato, era stata nella stessa giornata anche l’Anief, la quale ha fatto sapere che “altri 1.893 ricorrenti ottengono l’inserimento in quelle Graduatorie ad esaurimento che il Miur continua a tenere ottusamente blindate” e che “stavolta a dare ragione alla linea dell’Anief è stato il Consiglio di Stato, che grazie all’udienza cautelare tenutasi lo scorso 27 agosto, la cui doppia ordinanza (3900/15 e 3901/15) è stata depositata oggi 31 agosto, ha optato per il loro inserimento in via cautelare nelle GaE: i docenti precari, tutti regolarmente abilitati attraverso il diploma di maturità conseguito prima del 2002, vengono così finalmente inseriti in quelle liste di attesa pre-ruolo da dove il Ministero dell’Istruzione si ostina da 13 anni a tenerli esclusi”, ha scritto il sindacato guidato da Marcello Pacifico.
Poi l’Anief ha aggiunto: “resta fermo che, una volta ottenuta la sentenza definitiva, il cui merito si discuterà il prossimo 1° dicembre, questi ricorrenti potranno rivendicare quanto il Miur sta negando loro: la partecipazione al piano straordinario di 103mila immissioni in ruolo della riforma, con l’eventuale recupero dell’assunzione persa in modo illegittimo in tutte le fasi di assunzioni: dalla 0 alla A, fino all’attuale B e alla prossima C”. Quindi, è vero che i giudici di Palazzo Spada non hanno apposto alcuna riserva all’inserimento dei precari nelle GaE, ma per avere la certezza di vederli anche assunti subito, tramite il piano di 103mila immissioni in ruolo previsto dalla riforma, bisognerà attendere almeno l’ultimo mese del 2015, quando arriverà la sentenza di merito.
Il sindacato autonomo, in ogni caso, ha ricordato che il passaggio dalle graduatorie d’istituto a quelle ad esaurimento non è estensivo a tutta la categoria dei diplomati magistrale: “a fronte di una sentenza del Consiglio di Stato, non di un’espressione della Corte Costituzionale, i benefici derivanti vengono adottati con certezza solo ai ricorrenti. Per ottenere, quindi, il medesimo risultato, l’inserimento nelle GaE, tutti i precari inseriti nelle graduatorie d’Istituto è bene che procedano alla presentazione individuale di apposito ricorso”.
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