Il Consiglio dei Ministri ha dunque dato il via libera ad una parte delle assunzioni chieste dal ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da ‘Quota 100’: attuando una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il Governo ha accordato l’assunzione, per la prossima estate, di 4.500 insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
Vale tuttavia la pena ricordare che i 4.500 posti, annunciati il 6 aprile, relativi alle assunzioni dei docenti che hanno lasciato il servizio con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, costituiscono circa un decimo di quelli che si sono effettivamente liberati tra il 2019 e il 2020.
La scorsa estate, infatti, il numero di docenti che hanno lasciato il servizio era attorno ai 24 mila (su oltre 27 mila complessivi considerando anche il personale Ata).
Quest’anno, in attesa della validazione da parte del Ministero del Lavoro, sono quasi 17 mila, in larghissima parte insegnanti, i lavoratori della scuola che dal 1° settembre 2020 lasceranno il lavoro anticipatamente fruendo dell’anticipo introdotta per un triennio dal Governo M5S-Lega.
La disposizione era prevista, inoltre, già dal D.L. n. 126/2019: Scuola, università, ricerca: al terzo punto su ‘Assunzioni straordinarie di docenti a tempo indeterminato’, è stato scritto che “l‘art. 1, co. 18-quater, prevede l’immissione in ruolo, in via straordinaria, di personale docente a tempo indeterminato, su posti vacanti e disponibili al 31 agosto 2019 per i quali non è stato possibile procedere alle immissioni in ruolo in considerazione dei tempi di applicazione della disciplina relativa all’istituto c.d. ‘Quota 100′”.
Nelle passate settimane, inoltre, dal ministero dell’Istruzione era giunta la volontà di avviare le procedure di assunzione su 9 mila dei 24 mila posti rimasti scoperti dal 1° settembre scorso, sempre a seguito dei pensionamenti anticipati derivanti dai pensionamenti ottenuti con ‘Quota 100’.
Ora, però, quella porzione di posti venutisi a liberare lo scorso settembre, si è pure dimezzata.
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