Slitta a fine luglio il decreto ministeriale utile per dare il via alle assunzioni di oltre 58 mila docenti precari e vincitori di concorso: sebbene al Miur sia tutto pronto da diversi giorni, comprese le modalità di suddivisione del contingente, dal Mef non è infatti arrivato il sì definitivo all’operazione.
A dirlo ai sindacati è stato qualche giorno fa la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur.
“Martedì scorso (23 luglio n.d.r.) siamo stati convocati a Viale Trastevere – dice alla Tecnica della Scuola Gianluigi Dotti della Gilda degli insegnanti – e la dottoressa Palumbo ci ha annunciato che il via libera del Mef sarebbe potuto arrivare già il giorno successivo. Questo non è avvenuto, evidentemente ci sono stati degli ostacoli”.
“Non resta che attendere, coscienti che per gli Uffici scolastici tutto questo rappresenta un problema, visto che alcuni avevano già convocato ed hanno dovuto rimandare tutto. Tra l’altro – conclude il sindacalista Gilda – siamo anche in attesa della ripartizione del contingente, che dovrà tenere conto delle classi di concorso esaurite, oltre che della ripartizione tra GaE e merito, quindi tra precari storici e vincitori di concorsi pubblici e straordinari”.
A questo punto, si sposta tutto in avanti di qualche giorno: la prossima settimana, cavallo tra luglio e agosto, potrebbe essere quella buona. Nel frattempo saranno anche completati i rinnovi, dopo quattro anni di stop, delle graduatorie ad esaurimento.
Fermo restando che molti dei 58.627 posti, di cui 14.552 su sostegno, forse anche la metà, non verranno assegnati per mancanza di candidati. Quelle cattedre si andranno così ad aggiungere alle 100 mila e oltre già destinate alle supplenze, già lievitate con gli oltre 20 mila posti di Quota 100, già con la possibilità concreta di arrivare al record storico di supplenze annuali: la Cisl ha stimato tra i 150 mila e i 170 mila contratti tempo determinato.
Sul tema è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, per il quale “si stanno perdendo giorni preziosi, perché poi l’amministrazione scolastica regionale e provinciale, in ultima battuta i dirigenti scolastici tramite graduatoria d’istituto, sarà costretta a fare i salti mortali per convocare i supplenti e coprire le quasi 200 mila cattedre che rimarranno scoperte. Anche perché, ricordiamo, si prevede che due posti su tre deputati alle immissioni in ruolo andranno persi, esattamente come è accaduto dodici mesi fa”.
“A meno che – continua il sindacalista – il Miur stavolta non ci sorprenda in positivo, andando ad approvare quel decreto d’urgenza che Anief chiede da un mese, recuperando in questo modo i precari oggi invece fuori dai ruoli senza la riapertura delle GaE, la riattivazione del doppio canale di reclutamento, l’assunzione degli idonei dei concorsi, anche fuori regione”.
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