Assunzioni Ata 2012, i sindacati scrivono al Ministro: vanno fatte nell’anno in corso!
Si torna ancora una volta a parlare delle mancate assunzioni di oltre 5.300 amministrativi, tecnici, ausiliari, relative all’anno scolastico in corso e già stabilite da tempo attraverso un provvedimento interministeriale. L’ancora irrisolta vicenda del personale docenti inidonei, da trasferire in base alla spending review della scorsa estate coattivamente proprio sui posti vacanti del personale Ata – su cui però nel Governo Letta praticamente tutti si sono detti d’accordo nel voler cancellare ma prima occorre trovare i fondi necessari – ha, di fatto, “congelato” ormai da quasi un anno le già decretate immissioni in ruolo.
Stavolta a farsi sentire, attraverso una lettera unitaria indirizzata al ministro Carrozza, al capo di gabinetto Luigi Fiorentino e al neo capo dipartimento Luciano Chiappetta, sono tutti i sindacati con maggiore rappresentatività: Domenico Pantaleo (Flc-Cgil), Francesco Scrima (Cisl Scuola), Massimo Di Menna (Uil Scuola), Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal) e Rino Di Meglio (Gilda-Unams) hanno sollecitato “l’immediata emanazione del provvedimento per le nomine in ruolo del personale ATA”.
Secondo i sindacati, l’esortazione a emanare le assunzioni a tempo indeterminato deriva in prima battuta dal fatto che si tratta di un provvedimento previsto “dal piano triennale di assunzioni in ruolo previsto dal decreto interministeriale del 3 agosto 2011”; all’interno del quale era stata decisa “la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nel triennio 2011/2013, docenti ed ATA”. Mentre, sottolineano i sindacati, “in questo anno scolastico sono state effettuate esclusivamente le assunzioni dei docenti”.
Pertanto, si legge ancora nella lettera, “l’esclusione del personale ATA non ha alcuna giustificazione”. Dopo aver ricordare che c’è l’esigenza che anche “le nomine ATA siano fatte nell’anno in corso”, i leader dei maggiori sindacati della scuola italiana chiudono ricordando al Miur che “occorre fare presto: il ritardo con cui si sta procedendo potrebbe incidere negativamente su tutte le procedure di avvio dell’anno scolastico e sta alimentando un clima di sfiducia e di diffidenza”. Due sentimenti negativi che però, a questo punto, anche le speriamo prossime assunzioni difficilmente dissiperanno.