“Con un colpo di spugna, la legge di bilancio 2018 sta cancellando le 6mila nuove assunzioni del personale ATA della scuola”: la denuncia arriva dal sindacato di base USB che, anche per questo motivo, insieme con Cobas e Unicobas, sta chiamando il mondo della scuola a scioperare il prossimo 10 novembre.
Stop alle assunzioni
“Le nuove assunzioni – sostiene l’USB – oltre a dare una prospettiva ai tanti precari che da decenni transitano nelle liste degli Uffici scolastici, avrebbero dato una boccata d’ossigeno ai lavoratori delle scuole, andando non solo a rimpiazzare il turn over, ma anche sopperendo agli scarsi organici”.
“Con gli istituti scolastici al collasso per mancanza di collaboratori scolastici e con gli assistenti amministrativi ridotti allo sfinimento nelle segreterie a causa dell’aumento esponenziale dei carichi di lavoro – prosegue il comunicato dell’USB – le nuove assunzioni in ruolo sarebbero state comunque una goccia nel mare, ma sarebbero stati comunque meglio dell’attuale nullo investimento nella scuola pubblica statale”.
Secondo l’USB è ormai in atto “un tentativo sempre meno velato di esternalizzare i servizi nella scuola, anche quelli amministrativi”.
Gli stipendi dei ds sono già troppo alti
In compenso, denuncia l’USB le scarse risorse economiche vengono impiegate “per aumentare gli stipendi, già alti, dei dirigenti scolastici che, grazie a uno stanziamento di 95 milioni di euro, vedranno aumentare la loro busta paga di 400/500 euro al mese e saranno così premiati per gestire da padroni la scuola dei padroni”.
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