La scuola? Ha già troppi insegnanti, altro che 25mila nuove assunzioni: il problema non è la stabilità dei prof ma la qualità dell’insegnamento.
“Abbiamo bisogno di meno insegnanti, più pagati e più formati, piuttosto che continuare ad infornare persone”.
Esprime una posizione controcorrente e sicuramente “coraggiosa” Stefano Parisi, fondatore e leader di Energie per l’Italia, intervenuto nel corso del programma di Rai Radio1 “Un Giorno da Pecora” del 28 marzo.
“Noi – ha detto Parisi – siamo per tagliare la spesa pubblica in modo drastico”. Questa è una proposta che però fanno, più o meno, tutti, gli hanno fatto notare i conduttori della trasmissione.
Replica di Parisi: “Non è vero. Oggi Renzi, per esempio, attraverso il suo Ministro della Pubblica Istruzione, propone l’assunzione di ulteriori 25mila insegnanti. Questo migliora la scuola o garantisce il posto di lavoro ai sindacati?”.
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Beh, così la scuola godrebbe di una maggiore stabilità. O no? “Non è vero – ribatte Parisi – il problema non è la stabilità ma la qualità dell’insegnamento. Abbiamo bisogno di meno insegnanti, più pagati e più formati, piuttosto che continuare ad infornare persone. Bisogna cambiare la scuola per poter avere insegnanti di qualità che diano qualità ai nostri ragazzi”.
Il fondatore e leader di Energie per l’Italia sottolinea anche che il suo “è un grande movimento: sarà il punto di riferimento della politica italiana per i prossimi 20 anni. Il primo aprile, all’Hotel Ergife di Roma, faremo la conferenza nazionale, ci saranno molti volti nuovi e tantissime persone. E, alle prossime elezioni, possiamo arrivare prendere il 10%”. Dalla scuola, a sentire queste sue prime affermazioni, di sicuro non prenderà i voti dal personale precario.