Ci risiamo, ogni anno quando iniziano le operazioni di immissioni in ruolo è CAOS totale.
Sembra che il MIUR abbia fatto un accordo con gruppi di avvocati che, in questi ultimi anni, si sono specializzati a fare ricorsi su tutte (quasi) le ordinanze, i decreti ecc.. emanati dal Miur.
Come Cobas non possiamo che essere in disaccordo con tale modalità (anche perché molti ricorsi, spesso, dividono la categoria) ma prendiamo atto che, invece di cambiare rotta, il MIUR continua imperterrito sulla sua strada (sbagliata) senza considerare che in alcuni casi basterebbe un minimo di buon senso per risolvere tutto.
La vicenda degli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia sembra non finire mai: dopo anni di ricorsi e lotte, finalmente gli insegnanti si sono visti riconosciuto il diploma abilitante e moltissimi sono stati immessi in ruolo seppur con riserva.
Alcuni di questi insegnanti, legittimamente, hanno partecipato e superato il nuovo concorso ordinario e sono stati convocati in questi giorni per l’immissione in ruolo.
In un paese normale, per evitare problemi, cosa farebbe l’Amministrazione? Confermerebbe il posto di ruolo a quei candidati che avevano la riserva, semplicemente sciogliendola….
Ricordiamo che questi insegnanti hanno passato l’anno di prova e ottenuto il trasferimento nella sede definitiva.
Invece sembra che il Miur voglia ribaltare tutto (vendetta?) chiedendo a tali insegnanti di fare una scelta tra il ruolo con riserva oppure quello su concorso e quindi scegliendo gli ambiti.
E’ una evidente sciocchezza: perché una Amministrazione pubblica dovrebbe comportarsi in questo modo, minando anche il regolare avvio del prossimo anno scolastico e la continuità didattica? Perché una Amministrazione pubblica dovrebbe dare il via a nuovi contenziosi quando la soluzione sarebbe semplicissima?
I Cobas sono al fianco dei colleghi e delle colleghe che, già in ruolo con riserva, saranno convocati in questi giorni dal concorso ordinario: è inammissibile che non sia data la possibilita’ di rimanere nel posto scelto dopo l’anno di prova; e’ inammissibile ricominciare tutto l’iter quando basterebbe semplicemente confermare il ruolo eliminando la riserva.
Di ciò ne gioverebbero anche altri colleghi precari che avrebbero più posti a disposizione per le immissioni in ruolo.
Invitiamo il MIUR e le amministrazioni periferiche a evitare ulteriori danni e risolvere con buon senso la situazione.
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