Il mese di luglio che sta per iniziare si preannuncia importante per la scuola.
Domani, martedì 29, prende avvio presso la Commissione Bilancio della Camera l’esame degli emendamenti al decreto legge 73, il cosiddetto Sostegni bis.
Non sappiamo ancora quando si discuteranno i due articoli che riguardano la scuola, 58 e il 59, ma certamente non si andrà molto in là nel tempo perché al più tardi entro il 20 luglio la Camera dovrà concludere i propri lavori, visto che entro il 25 il decreto dovrà avere il visto definitivo anche del Senato.
Ormai è pressoché sicuro che sulla questione del vincolo quinquennale, diventato triennale già nel testo del decreto approvato dal Governo, non ci saranno modifiche che potranno entrare in vigore quest’anno.
Il confronto politico si giocherà tutto sul tema delle assunzioni dalle GPS.
Il testo attuale prevede che i precari di prima fascia con tre anni di servizio saranno assunti a partire dal prossimo settembre dovendo poi svolgere un anno di formazione e nel corso del 21/22; al termine ci sarà una prova finale e quindi l’assunzione in ruolo.
Si parla però di emendamenti per ripescare precari con 3 anni ma collocati in seconda fascia oppure precari specializzati ma senza 3 anni di servizio.
Tutte ipotesi che si scontrano però con i tempi in quanto arriva voce che molti USR sono già al lavoro per dare avvio alle chiamate dalle GPS secondo le regole del testo del decreto in vigore in questo momento.
Se il Parlamento dovesse introdurre delle modifiche sarebbe indispensabile rivedere l’intero cronoprogramma con il rischio di non fare tutte le nomine in tempo utile.
Questa settimana prenderanno avvio anche le prove del concorso STEM che dovrebbero servire a coprire circa 6mila cattedre nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il decreto prevede che questo concorso si chiuda entro la fine di luglio ma ci sono molti dubbi che si riesca a rispettare la scadenza.
E c’è anche dell’altro.
Dalle informazioni che abbiamo raccolto, sembra che nelle prossime settimane, il Governo potrebbe emanare anche l’atto di indirizzo per l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale del personale della scuola.
I sindacati però hanno già detto che senza ulteriori risorse rispetto a quelle stanziate fino ad ora non avrebbe neppure senso sedersi al tavolo.
Insomma, come sempre, anche quella del 2021 sarà per la scuola un’estate torrida.
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