I docenti non sono numeri, ma professionisti dell’educazione e meriterebbe più considerazione e più rispetto: è questo il senso di un secco comunicato della Gilda degli Insegnanti che contesta le modalità con cui si stanno realizzando le assunzioni.
“Il Ministero – sostiene la Gilda – sta procedendo alle nomine in ruolo mediante procedure completamente informatizzate con le quali stimiamo che si riusciranno a stabilizzare realmente poco più di 20.000 precari, rispetto agli oltre 80.000 posti annunciati sui social in pompa magna dalla Ministra”.
“I docenti destinatari delle nomine – lamenta il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – non avranno alcun contatto fisico con l’Amministrazione, ma dovrebbero, tra il giorno 11 ed il 13 di agosto, connettersi con il sito del MI e scegliere la provincia di maggior gradimento, rinunciando contestualmente alle altre. In assenza di tali scelte l’Amministrazione procederà d’ufficio”.
Secondo la Gilda non potendo disporre in anticipo del quadro delle nomine è molto probabile che in molti “si troveranno nominati in provincie non desiderate o addirittura costretti a rinunciare al ruolo per la difficoltà connesse agli spostamenti dal luogo di abituale dimora”.
“Tutto questo – conclude Di Meglio – a causa della procedura adottata dal Ministero e dei ritardi in capo all’Amministrazione, aggravati dalla norma che ha introdotto il vincolo quinquennale di permanenza nella sede di nomina”.
In effetti, l’Amministrazione sta cercando di stringere i tempi sulle assunzioni in modo da garantire che a settembre il maggior numero possibile di cattedre siano coperte, ma purtroppo i problemi da superare sono tanti a partire dal fatto che, soprattutto nelle regioni del nord, diverse classi di concorso sono esaurite da tempo e sarà quindi pressoché impossibile effettuare tutte le immissioni in ruolo autorizzate dal MEF.
Come spesso accade, anche in questa circostanza il tema delle assunzioni è stato affrontato senza una minima logica di sistema: l’intenzione della Ministra di assumere 80mila e più docenti è certamente lodevole ma bisogna considerare che, per raggiungere concretamente l’obiettivo, è necessario tenere in considerazione le altre variabili che, nel nostro sistema scolastico, sono ormai sempre più numerose e complesse.
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