Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica della Scuola sull’avvio della scuola e sui problemi che ancora attanagliano gli insegnanti, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci ha parlato del grande numero dei precari ancora quest’anno e delle possibili soluzioni da adottare:
“Si prospetta un anno nuovo ma i problemi restano, se non addirittura si aggravano. Noi siamo stati molto critici in termini di gestione di un avvio di un anno scolastico che intanto è cominciato con le procedure troppo a ridosso del 1° settembre mettendo in forte difficoltà le segreterie e creando anche delle forti sofferenze nelle procedure e questo è un tema”.
“L’altro tema è affrontare un nuovo sistema di reclutamento perché quello che oggi è in vigore dal nostro punto di vista è inefficace, ci sono delle radici storiche, quindi un vecchio convincimento che attraversa i ministri anche passati che considera come un mantra l’unica possibilità di assumere, quella per il tramite dei concorsi ordinari. Noi riteniamo che i concorsi ordinari si debbano fare in maniera stabile, ma il nostro Paese non è in grado di poterli espletare ogni anno per tanti problemi strutturali e in più noi abbiamo una base di precariato molto ampia che è specializzata è abilitata e che noi tutti gli anni utilizziamo sui posti che non riusciamo a coprire con gli incarichi, con le nomine in ruolo”.
“Allora questi due elementi devono poter immaginare un percorso diverso. Ecco il doppio canale: noi riteniamo che si debba poter attingere per le assunzioni in ruolo in quota parte dai concorsi ordinari dando loro uno spazio temporale stabile fisso, certo, ma nello stesso tempo si debba poter introdurre un secondo contenitore di attingimento che in questo momento ad esempio è molto funzionale per i docenti di sostegno, quindi dalle GPS. Questo metodo deve essere adottato anche per i posti comuni, un pacchetto, il 50% può derivare dalle assunzioni dei concorsi, il 50% dalle GPS dove noi troviamo insegnanti specializzati e abilitati”.
“Non si è fatto perché ci sono anche dei vincoli, dei condizionamenti che nascono dal piano di assunzioni Pnrr che ha preso avvio con il concorso 2023 e quindi c’è stata una serie di incursioni, anche che provengono da fuori il nostro Parlamento e quindi la commissione europea che hanno probabilmente impedito, irrigidito anche una sorta di volontà politica che io spero si può coltivare arrivando all’obiettivo che ci eravamo dati”.
“Oggi però la sostanza ci dice che su 19.000 posti vacanti al 31 agosto non metteremo i docenti di ruolo quindi inseriremo nuovi supplenti sommandoli a quei posti che sono già al 30 di giugno e poi c’è il grande tema del perché non utilizzare anche lo scorrimento delle graduatorie di chi è risultato idoneo quindi una sorta di perversione che obbliga l’amministrazione a fare concorsi anche a fronte di docenti che hanno superato le prove favorevolmente e che quindi possono essere considerati idonei all’insegnamento e pertanto diventare beneficiari di una di una nomina in ruolo. Sono tutte incongruenze che oggi rendono il sistema inefficace, ritengo che al di là dei numeri che vedremo nelle prossime ore, perché le operazioni di nomina si stanno completando, sono troppe le difficoltà oggettive per restituire al sistema scolastico un impianto di reclutamento stabile e soprattutto efficace”.
“Noi abbiamo una soluzione che abbiamo anche confrontato con tutti i ministri di turno come è stato anticipato, io ieri ho lanciato un segnale al nostro ministro Valditara affinché si faccia portavoce presso il Parlamento e la Commissione Europea di aprire una strada nuova che poi siamo convinti porti degli effetti positivi”.
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