Ammonta a 36.627 la prima parte del piano di assunzioni di insegnanti previsto dal Governo. A riferirlo sono i sindacati, dopo aver appreso dal dicastero di Viale Trastevere l’entità di immissioni in ruolo chieste nei giorni scorsi al ministero dell’Economia.
A dire il vero, rispetto al passato non c’è alcuna novità: si tratterebbe, se dal Mef arriverà il via libera, né più né meno del normale turn over (posti vacanti e una parte dei pensionamenti). A cui sia aggiunge il completamento del piano già varato a suo tempo dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza per l’ultima delle tre tranche del piano di assunzioni sul sostegno (che porterà i docenti specializzati di ruolo a quota 90mila). Ora, a dire il vero, ci si aspettava qualcosa di più, considerando che secondo il ministero dell’Istruzione i posti liberi oggi sono poco più di 16mila e i pensionamenti almeno 20mila.
La suddivisione dei 36.627 posti richiesti al Mef prevede: 21.880 posti tra comune e sostegno per copertura del turn over; 8.895 posti di sostegno (terza tranche del piano “Carrozza”); 5.852 posti di sostegno residui dopo le assunzioni decorrenti dal 1° settembre 2014.
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Il fatto che queste assunzioni “non rientrano nel piano straordinario di cui al comma 95 del ddl approvato al Senato il 25 giugno” e che quindi alla loro realizzazione “si può provvedere senza attendere la definitiva approvazione e l’entrata in vigore della legge di riforma”, lo ribadisce anche la Cisl Scuola.
Di conseguenza, questa prima parte del piano di assunzioni – che parte con quella che nel ddl di riforma si chiama fase A – sarebbe comunque gestita con la normativa attualmente vigente, prevista dall’art. 399 del decreto legislativo 297/94: quindi il 50% delle assunzioni avverrebbe da concorso ordinario, mentre il 50% rimanente dalle Graduatorie ad Esaurimento, sempre rispetto ai posti nella Regione o Provincia di riferimento, fino a copertura dei posti disponibili. A tal proposito, della prima ipotesi di possibile ripartizione delle assunzioni (a livello provinciale e per ordine e grado di scuola) abbiamo già dato ampie indicazioni all’interno di un altro articolo pubblicato nei giorni scorsi, attraverso il quale si indicano pure le fasi successive a quella tradizionale.
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