Martedì 28 giugno, alla Commissione Bilancio della Camera, si incomincerà a fare sul serio sul decreto 73 (Sostegni bis) che dovrà essere convertito in legge entro il 25 luglio prossimo.
Finora la Commissione non è ancora entrata nel merito: ci sono state alcune audizioni e un paio di sedute per la presentazione del provvedimento, ma dalla prossima settimana si comincerà a discutere a fondo sul provvedimento.
Tutte le disposizioni in materia scolastica sono contenute negli articoli 58 e 59; alcune sono destinate ad essere modificate anche perché le stesse forze di maggioranza hanno già presentato emendamenti in tal senso.
Per esempio cambierà certamente la norma che prevede l’impossibilità di partecipare al concorso successivo nel caso di mancato superamento delle prove di quello precedente.
Su altri temi la situazione appare molto complicata perché, almeno per ora, non esiste ancora una linea condivisa fra i partiti della maggioranza.
Si parla di aprire le assunzioni in ruolo anche ai precari di seconda fascia e agli specializzati anche se privi di tre anni di servizio: questa seconda ipotesi è molto “gettonata” perché consentirebbe di garantire una maggiore continuità didattica sul sostegno.
Per parte sua il senatore della Lega Mario Pittoni auspica che in commissione Bilancio alla Camera si arrivi ad un voto bipartisan in modo da “scardinare il meccanismo perverso che alimenta il precariato nella scuola e garantire numeri meno risicati di insegnanti in cattedra il prossimo settembre”.
“L’emendamento al dl Sostegni bis con cui chiediamo l’estensione alla seconda fascia dell’accesso al percorso per l’assunzione in ruolo dei docenti – afferma Pittoni – è stato depositato con caratteristiche simili anche da esponenti del Pd. Ma ad andare al voto in commissione sarà solo il nostro. Facciamo perciò appello alla massima condivisione di una proposta ispirata a due principi importanti dell’Unione Europea, che anche l’Italia è tenuta a rispettare: con tre anni di servizio l’insegnante ha diritto a un percorso formativo abilitante (quindi pari dignità rispetto a chi è già abilitato); dopo 3 anni a tempo determinato il docente ha diritto al contratto a tempo indeterminato appena il posto si rende disponibile, come peraltro prevede il nostro ddl 355”.
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