Si è svolto nel pomeriggio del 4 agosto il previsto incontro politico fra organizzazioni sindacali e i vertici dell’amministrazione scolastica.
Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte non solo diversi dirigenti del Ministero ma lo stesso ministro Gelmini ed il sottosegretario Giuseppe Pizza, si è discusso delle prossime assunzioni di personale oltre che dei problemi del precariato.
Sulla questione delle assunzioni (16mila in tutto, divise equamente fra docenti e Ata) i sindacati si sono detti del tutto insoddisfatti, dal momento che le nuove immissioni in ruolo non coprono neppure i pensionamenti.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, fa anche osservare che la suddivisione delle nomine è alquanto discutibile: “Nutriamo massimo rispetto per il lavoro svolto dal personale Ata – puntualizza il coordinatore della Gilda – ma, considerato che nelle scuole il rapporto è di un operatore ogni tre insegnanti, ci sembra una decisione piuttosto sbilanciata”.
Flc-Cgil paventa invece il rischio che le nomine si protraggano ben oltre la data di inizio dell’anno scolastico e per questo motivo, nel corso della riunione, ha chiesto che “tutte le operazioni di immissioni in ruolo e di nomine annuali, siano concluse entro la fine di agosto per dare certezze alla programmazione didattica e per garantire un normale avvio delle attività scolastiche”.
Poche certezze sulla questione del precariato, anche se il Ministro ha assicurato che è già in preparazione un decreto legge in merito.
Ma Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola, ha subito affermato che “è indispensabile conoscere in dettaglio i contenuti di una proposta che deve essere resa operativa a brevissima scadenza”.
Una delle ipotesi al vaglio del Governo è quella di una sorta di “patto” fra Ministero, Inps e Regioni per sostenere in qualche modo i precari che – a causa delle contrazioni di organico – potrebbero non avere più il posto a partire dal prossimo settembre.
Un accordo in tal senso è già stato sottoscritto in Sardegna; il Ministro ha anche aggiunto che ci sono altre 5 regioni pronte a intervenire.
Lo Snals, per parte sua, ha già dichiarato che, in assenza di provvedimenti concreti, alla ripresa delle attività didattiche, verranno assunte “tutte le iniziative possibili a tutela dei legittimi interessi dei precari della scuola”.
Intanto in tarda serata è stata diffusa la notizia che l’accordo con l’Inps sarebbe ormai cosa fatta. Lo ha reso noto il segretario della Cisl-Scuola Francesco Scrima, che ha spiegato: ”Domani (il 5 agosto, ndr) ci consegneranno il testo dell’intesa che permetterà a tutti i colleghi che non avranno a partire da settembre la riconferma di percepire per l’anno prossimo mensilmente una cifra vicina alla meta’ dello stipendio”.
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