L’organico potenziato funzionerà quasi sicuramente al sud, forse un po’ al centro, molto poco nelle regioni del nord.
Secondo gli ultimi dati le domande di assunzione valide presentate entro il 14 agosto sarebbero infatti 50mila o poco più. I posti disponibili per la fase B, dopo le immissioni in ruolo effettuate con le fasi 0 e A, dovrebbero essere circa 18mila; a quel punto ci saranno ancora 32-35mila docenti che dovranno essere collocati: una parte di questi (5mila almeno) potranno scegliere una supplenza annuale. Alla metà di settembre, quindi, dopo la fase B e dopo gli incarichi di supplenza ci saranno ancora 27-30mila docenti da immettere in ruolo a fronte di 55mila posti da assegnare.
Ma come sono suddivisi fra le diverse regioni questi 55mila posti disponibli?
Nelle regioni del nord saranno disponibili 22.500 posti, al sud 20mila, nelle regioni del centro 11mila e in Sardegna poco meno di 1.700.
Se questi numeri sono attendibili è probabile che, alla resa dei conti, l’esodo dal sud sarà abbastanza contenuto. Se anche i 27-30mila docenti candidati ad un posto in ruolo fossero tutti concentrati al sud (e questo è ovviamente un caso impossibile), solamente 3-7mila di loro non potrebbero essere assunti al sud. Allo stato attuale, qundi, l’ipotesi più probabile è che ci sarà un esodo di 3-5mila insegnanti dalla Sicilia e altrettanti (o poco meno) dalla Campania. Nelle altre regioni i docenti che hanno presentato domanda dovrebbero trovare collocazione senza dovere uscire dalla provincia. Ovviamente questi calcoli sono approssimativi e non tengono conto che per alcune classi di concorso la soluzione dei problemi potrebbe essere più difficile.
A conclusione di tutte le operazioni si verificherà quindi che i 20mila posti di organico potenziato del sud saranno tutti occupat, al centro la copertura dovrebbe attestarsi intorno al 70%, mentre al nord su 22.500 posti disponibili ne potrebbero restare inutilizzati la maggior parte.
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