Secondo le organizzazioni di comparto, nelle nuove risposte del Miur permangono le pressioni psicologiche per indurre i docenti a candidarsi ai ruoli delle fasi B e C.
“Le nuove FAQ introducono correttivi di sostanza alle indicazioni operative destinate a quanti stanno, in questi giorni, presentando domanda per le nomine in ruolo e a quanti stanno pensando se farla, o meno, la domanda”, scrive inizialmente la Uil Scuola commentando le indicazioni che il Miur ha fornito il 5 agosto per rispondere ai tanti dubbi dei precari coinvolti nelle circa 55mila immissioni in ruolo finali previste dalla L. 107/2015.
La Uil Scuola ricorda che “da settimane è in atto a livello ministeriale una sorta di “pressione psicologica”che tende a spingere per far presentare a tutti la domanda per partecipare al piano straordinario di assunzioni. Si ipotizzano scenari apocalittici: non ci saranno assunzioni per due anni. Le supplenze ci saranno ma solo se ci sono posti disponibili, ma sono mai esistite supplenze su posti indisponibili?”.
Secondo Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, sono “tutte considerazione legittime per i non addetti ai lavori ma non per un dicastero chiamato a dare con burocratica puntualità, attuazione alla riforma, senza avere, in realtà mette in evidenza, l’esatta cognizione di cosa accadrà o, peggio ancora, affermare che l’importante è che la riforma sia partita, ora si vedrà cosa accade”.
“Di lotteria estiva abbiamo già parlato – spiega Turi – vedere l’effetto che fanno i provvedimenti del Governo delle persone è l’ultima delle attività che intendiamo percorrere. Ci preme invece informare, tutelare le migliaia di persone in attesa di una nomina da anni e correggere quelle parti delle legge che presentano palesi ingiustizie”.
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Non poche critiche arrivano anche dall’Anief, secondo cui “i posti del prossimo turn-over a legislazione vigente dovranno essere destinati, come per quest’anno scolastico nella fase 0, alle immissioni in ruolo per l’a. s. 2016/2017. Si tratta di possibili 10-20 mila posti, a cui non può essere sottratta la metà dei posti come specifica erroneamente il Miur (nalla FAQ n. 18 ndr), in quanto i posti riservati al futuro concorso sono quelli individuati, a uno stato previsionale, come vacanti e disponibili nel triennio successivo. Si dovrà attingere, quasi certamente, esclusivamente dalle Gae non esaurite, visto che le graduatorie di merito saranno esaurite dopo l’attuale piano di immissioni in ruolo, al netto della legittimità dell’esclusione degli idonei dei precedenti concorsi, fermo restando la decisione dei giudici in merito all’apertura delle stesse Gae”.
L’Anief ha anche da ridire sulle supplenze, cui si fa riferimento nella FAQ n. 19: “errato è il riferimento al comma 131 dell’art. 1 della legge 107/2015, perché il divieto, ancorché per il sindacato illegittimo, riguarda tutti i contratti su posti vacanti e disponibili (31 agosto) dopo 36 mesi e non quelli al termine delle attività didattiche (30 giugno). Pertanto, se è evidente che non vi saranno più supplenze annuali già da quest’anno scolastico, rimarranno quelle al 30 giugno su posti in organico di fatto, tra le 70-100 mila attuali”.
Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal-Confedir) non si comprende “perché il Miur, in questa delicata fase, piuttosto che tranquillizzare, sembri voler allarmare i docenti precari, quasi psicologicamente costringere gli inseriti in Gae a presentare la domanda per la partecipazione al piano straordinario e scoraggiare quanti da anni sono stati chiamati a fare supplenze anche dalle graduatorie d’istituto. E’ una minaccia? Forse, non c’è più posto per i precari della scuola o forse fa tanta paura la sentenza della corte europea e i possibili ricorsi nei tribunali per la stabilizzazione?”.
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