È stata spostata alle ore 18,30 di venerdì 22 maggio la prevista riunione tra Governo e capigruppo e delegazione della maggioranza sul decreto scuola n. 22 ancora fermo in VII commissione al Senato: si parlerà, alla presenza del premier Giuseppe Conte, soprattutto dell’emendamento che ad oggi vede solo il M5S sostenere i concorsi ordinari e straordinari e a dire no a quello per soli titoli: inizialmente fissato nella serata di giovedì 21 maggio, l’incontro è slittato alla fine di ventiquattr’ore.
I tempi, del resto sono decisamente stretti: mercoledì 27, non più martedì 26, il testo del D.L. n. 22 è atteso nell’Aula di Palazzo Madama.
Le votazioni della Commissione al Senato dei circa 400 emendamenti al Decreto Legge n. 22 riprenderanno invece lunedì 26 maggio alle ore 15.
Il nodo, ricorda l’agenzia Ansa, resta l’emendamento sui concorsi Pd-Leu (di Marcucci, Verducci, De Petris): una modifica, che non dispiace alla Lega, la quale punta a eliminare la prova a quiz e ad assumere per titoli, far svolgere l’anno abilitante e poi la prova orale selettiva finale. Ed è per questo che serve l’intervento del premier, perchè il M5S non sembra cedere.
Il punto focale è che neanche Pd e Leu intendono tornare indietro e se, come probabile, quell’emendamento lunedì trovasse l’appoggio delle opposizioni, ad iniziare dalla Lega che ne ha presentato uno molto simile, il M5S si troverebbe in netta minoranza.
La soluzione potrebbe allora essere quella di portare avanti i concorsi, ma poiché per via della pandemia andrebbero per le lunghe, allora nel frattempo si provvederebbe ad un congruo numero di individuazioni da graduatorie, per poi fare svolgere formazione ed eventuale abilitazione mancante nell’anno di prova, con possibilità comunque anche di non ratificare l’assunzione in ruolo.
La possibilità potrebbe essere allora proprio questa: in un’intervista al Messaggero, la stessa ministra dell’Istruzione ha detto di essere cosciente della “preoccupazione di chi teme che con il Coronavirus non si possa fare il concorso ad agosto”.
“Per questo ho proposto di coinvolgere il Cts. Se il contagio malauguratamente risalisse è pronto un piano b. L’importante – ha sottolineato Azzolina – è voler trovare un accordo. Io lavoro per soluzioni efficaci e condivise”.
Quello che serve è sempre un accordo di maggioranza, spiega un senatore Dem, perchè sull’emendamento potrebbe passare nonostante la contrarietà dei Cinque Stelle che fanno quadrato attorno al ministro Lucia Azzolina e chiedono che, a meno di impennate di contagi, i concorsi si svolgano comunque.
Il vertice che sarà presieduto dal premier Giuseppe Conte servirà dunque a mediare prima che la norma arrivi in votazione: un intervento che, però, necessita di una proposta condivisa.
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