Il giorno dopo le proteste di piazza dei sindacati, prendere la parola sulle prospettive della scuola in vista del nuovo anno scolastico sono stati politici. Uno dei più attivi, scesi anche tra i manifestanti davanti Montecitorio per sostenerne le ragioni, è stato il senatore dem Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Cultura e Istruzione del Senato. Che ha preso le parti delle organizzazioni sindacali, appellandosi al Parlamento: “Penso ci siano le condizioni per modificare e rafforzare la parte che riguarda la scuola e il reclutamento degli insegnanti all’interno del Decreto sostegni-bis”. Per fare questo, però, “serve la volontà politica da parte delle forze parlamentari che sostengono il Governo Draghi. Serve un confronto urgente tra le forze di maggioranza”.
Il nodo da sciogliere rimane sempre quello delle distanze siderali, a livello di posizioni politiche, tra il M5S e la Lega, con il ruolo del Pd che potrebbe dunque diventare decisivo: non a caso, nei giorni scorsi il partito guidato da Enrico Letta è stato “tirato per la giacca” proprio dal partito del Carroccio.
L’intransigenza dei grillini, però, non sembra vacillare: un insegnante, sostengono, non può diventare tale senza superare un regolare concorso pubblico. E nemmeno con la pandemia si può derogare da questa norma costituzionale.
Con questa posizione, inflessibile rispetto alla possibilità di assumere direttamente da graduatoria senza avere mai svolto il concorso, difficilmente si potrà trovare la quadra.
Verducci ritiene che però bisogna pensare al bene della scuola ed è troppo importante, per raggiungere questo obiettivo, “avviare il nuovo anno scolastico con tutti gli insegnanti in cattedra, in particolare con tutti gli insegnanti di sostegno”.
“Contrastare il precariato è anche il modo più efficace per dare risposte ai bisogni degli studenti, in particolare i più deboli”, ha detto l’esponente Pd.
Nella stessa giornata Verducci ha anche incontrato una delegazione dello Snadir, composta dal segretario nazionale, Orazio Ruscica, e da Domenico Zambito, componente della segreteria nazionale.
Le parti hanno parlato dei 15.000 docenti di religione, a cui da 17 anni è negato il concorso per la stabilizzazione e del possibile avvio di una procedura riservata per i precari storici con almeno 36 mesi di servizio.
Il sindacato ha presentato a Verducci anche una sintesi della relazione del Procuratore Generale della Corte di giustizia europea, con la quale è stata descritta la situazione discriminatoria in cui versano i docenti precari che insegnano religione e dichiara che non sussistono “ragioni obiettive” che possano giustificare questa situazione.
Lo Snadir ha illustrato a Verducci anche gli emendamenti al Decreto Sostegni Bis per assicurare ai precari di religione lo stesso trattamento riservato ai docenti precari delle altre discipline: lo Snadir rivendica, in modo particolare, “una procedura straordinaria non selettiva per coloro che hanno svolto 36 mesi di servizio nell’insegnamento della religione, lo scorrimento annuale delle graduatorie della predetta procedura straordinaria sino a totale esaurimento, scorrimento della GM 2004 e aumento della dotazione organica dal 70% al 90%”.
Gli emendamenti sarebbero stati presentati da alcuni partiti: la loro approvazione entrerà nel vivo nei prossimi giorni, quando la V Commissione della Camera comincerà ad esaminare i tanti emendamenti – circa 4 mila complessivi – che si stanno accumulando per modificare il DL 73/2021.
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