Temendo che la Camera dei Deputati non riesca ad approvare il decreto omnibus sulla pubblica amministrazione (dove sono confluite le modifiche per annullare gli "errori" relativi ad alcuni criteri di punteggio, inerenti le graduatorie permanenti, introdotti con un precedente provvedimento normativo), in tempo per le assunzioni previste per l’imminente nuovo anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione ha tenuta pronta nel… suo cilindro la bozza di un decreto-legge ad hoc.
E (oplà!) se il decreto-legge sarà approvato dal Consiglio dei Ministri, potrebbe slittare al 20/25 agosto il termine entro il quale effettuare le 15.000 preventivate immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico. Le operazioni dovevano essere chiuse entro il 31 luglio, però le graduatorie permanenti da cui attingere il 50% delle assunzioni sono ancora "in alto mare".
Ma i sindacati, che qualche giorno fa hanno partecipato agli incontri, sulla ripartizione dei nuovi 15.000 contratti, tra i vertici del Miur e i Direttori scolastici regionali, manifestano preoccupazione sul fatto che vengano mantenuti gli impegni non solo rispetto all’emanazione, in caso di necessità, del decreto-legge ma anche sulla volontà di accettare le richieste di modifica – rispetto al testo sui nuovi punteggi delle graduatorie e sulle regole inerenti la valutazione dei servizi approvato dal Senato – avanzate dalle stesse organizzazioni sindacali di categoria.
Peraltro, per quanto concerne le assunzioni a tempo indeterminato, l’Amministrazione sta ancora vagliando la ripartizione dei posti tra le singole province/classi di concorso/profili professionali e i dati che circolavano sino a ieri, provenienti da fonti diverse, non possono essere ancora considerati definitivi. Tra tanta confusione, sembra certa comunque la conferma della suddivisione dei posti tra docenti, educatori (12.500 complessivamente le nomine in ruolo, di cui 135 per il personale educativo) e personale Ata (2.500 le nuove immissioni in ruolo) nonché dei criteri generali di ripartizione dichiarati dal Miur nei giorni scorsi.
Il rischio che le graduatorie permanenti non vengano pubblicate in tempo utile per le assunzioni a tempo indeterminato e per il conferimento degli incarichi a tempo determinato ha indotto molti insegnanti precari ad un sit-in di protesta davanti a Montecitorio. L´iniziativa è stata organizzata dal Movimento interregionale insegnanti precari, dall’Associazione docenti precari di Milano e dall’Associazione insegnanti precari di Catania che chiedono "soluzioni eque e giuste dopo che alcuni emendamenti alla legge 143/2004 hanno introdotto elementi di palese sconvolgimento nel sistema delle graduatorie permanenti".
Ma a proposito di disagi, di incertezze, di clima di confusione, anche per gli uffici decentrati del Ministero dell’Istruzione la situazione venutasi a creare è penalizzante. E la Cgil-Fp di Roma e del Lazio ha annunciato che il personale dei Centri servizi amministrativi è entrato in agitazione per chiedere "il rispetto dei propri diritti minimi, come quello alle ferie e al rispetto dell’orario di lavoro", lamentando che "ancora non si hanno certezze sulle procedure per la formazione delle graduatorie permanenti e per le attività propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico".
Il sindacato sottolinea che "a Roma, come in tutte le grandi città dove si addensano grandi numeri, gli uffici sono alle prese con una mole di lavoro assolutamente gravosa, circa 35.000 posizioni da esaminare e rivedere, in condizioni di continue modifiche delle procedure, di malfunzionamento dei sistemi informatici, di condizioni logistiche e di sicurezza molto al di sotto degli standard minimi previsti della normativa di tutela". Secondo la Cgil-Fp, si tende invece ”a scaricare sui lavoratori degli uffici amministrativi la patata bollente delle responsabilità in ordine ai ritardi che si stanno verificando".
Il comunicato sindacale conclude ricordando che "le vittime di questa situazione sono i lavoratori degli uffici amministrativi, costretti a un superlavoro e che rischiano di vedersi bloccare le ferie per ingiustificabili ritardi organizzativi, i lavoratori della scuola pubblica, che sconteranno gli ormai inevitabili ritardi nella definizione delle procedure, e i cittadini che pagheranno la situazione di sempre maggiore degrado in cui versa il sistema scolastico pubblico".
Da segnalare, infine, che i sindacati del comparto scuola hanno richiesto lo slittamento a settembre del termine di presentazione delle domande per il rinnovo delle graduatorie di istituto dei docenti di 3ª fascia. I termini potrebbero essere fissati tra il 10 e il 15 settembre, ferma restando la valutazione dei titoli conseguiti entro il 31 agosto.
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