Assunzioni nella scuola: sarà l’argomento caldo del 2015. Ma prima sarà necessario che il famigerato documento La buona scuola, tanto discusso e criticato, entro il 28 febbraio diventi decreto legge.
Ma soprattutto: come realizzare le assunzioni? Già, perché nella scuola non ci sono solo le Gae cui attingere. Il governo sta meditando sul da farsi , ma la tensione si tocca con mano. Renzi sembra favorevole a mantenere la linea iniziale, che d’altronde aveva un bel suono anche a livello mediatico: 150mila assunzioni dalle graduatorie a esaurimento (Gae) per esaurirle totalmente.
Da più parti, però, e con una lotta serrata (basti pensare a Silvia Chimienti del M5S) si solleva la questione degli iscritti alla seconda delle tre fasce di graduatoria: i nuovi abilitati hanno precipui diritti e forse sarebbe più giusto assumere con una ripartizione più equa. È uno degli argomenti forti emersi nei due mesi di consultazione e non è di facile soluzione. «Dobbiamo creare le condizioni affinché nessuno possa più fare ricorso», sottolinea Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione.
Per molti il piano straordinario di immissioni in ruolo dovrà corrispondere ad un altrettanto straordinario piano di reclutamento transitorio che riconosca gli stessi diritti a tutti i docenti abilitati e con una congrua esperienza d’insegnamento. Non è giusto assumere solo i docenti delle GAE o i vincitori del concorso 2012, escludendo i docenti della 2 fascia delle graduatorie d’istituto.
Si fa strada allora, e spopola sui social network, una singolare, ma in fondo logica proposta: assumere secondo un triplo canale: 33% dalle GAE, 33% dalla graduatoria concorso 2012, 33% dalla seconda fascia d’istituto. Qualora una delle graduatorie risultasse esaurita, si potrebbe procedere all’assunzione per il 50% da ciascuna delle graduatorie rimanenti. Tale sistema transitorio dovrebbe rimanere in vigore fino all’esaurimento delle suddette graduatorie. In tal modo, si darebbe la priorità a docenti abilitati ed esperti, tutelando il diritto ad una formazione di alta qualità degli studenti.
Qualcuno aggiunge che l’impiego del personale docente abilitato, una volta stabilizzato, non solo sarebbe una grande risorsa didattica, ma risulterebbe, per il ministero, un risparmio in termini di formazione. Si tratterebbe di una linea di assunzioni del tutto temporanea, atta a pianare disparità calibrate su metodiche abilitanti diverse che hanno portato alla medesima qualifica e che porterebbe a sanare una grande ingiustizia che è quella di discriminare i docenti abilitati dopo il 2008.
E i vincitori di concorso? In effetti essi sono gli unici ad aver superato, per l’appunto, un concorso. Al quale anche quelli delle graduatorie avrebbero potuto partecipare, o forse hanno partecipato senza superarlo. Una precedenza percentuale a chi ha superato anche quella prova andrebbe dunque garantita
Perciò bisognerebbe atturare un riconoscimento immediato del valore concorsuale in relazione ai “rilevanti titoli di servizio” per tutti i docenti con più di 36 mesi di servizio nel rispetto della direttiva 70/1999/CE. Uno Stato Sociale di Diritto deve farsi garante della normativa europea sovraordinata e della Costituzione, che all’art. 97 recita: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.
Sbottano i precari giurassici delle Gae che è assurdo pensare di aprire le porte a docenti di seconda fascia, magari neoinseriti e neoabilitati, con pochissimo servizio, spesso svolto nelle paritarie, rispetto a chi da vent’anni e più aspetta l’immissione.
Eppure l’idea del triplo canale si fa strada. Una proposta democratica, equa e soprattutto intrisa di un buon senso che troppe volte viene perso di vista dai nostri governanti? Trepidano i precari giurassici, si preparano a esultare i nuovi abilitati, reclamano i loro sacrosanti diritti i vincitori di concorso, mentre Renzi, bel bello, medita con calma sul da farsi…
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