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Assunzioni, sindacati soddisfatti ma non paghi: entro due anni arriveremo a 120.000

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Soddisfatti ma non paghi del risultato raggiunto, i sindacati della scuola (Flc-Cgil a parte) pensano già al futuro. Incassati oltre 66.000 assunzioni, 30.308 docenti precari e 36.000 supplenti amministrativi, tecnici ed ausiliari, all’indomani del contratto firmato all’Aran e dell’ok della Ragionerie dello Stato cantano vittoria ed annunciano un obiettivo sino a qualche settimana fa quasi impensabile: riuscire nel volgere di un biennio a centrare altri 55.000 assunzioni a titolo definitivo. Per raggiungere una cifra complessiva, circa 120.000 immissioni in ruolo, non molto lontana da quella approvata nel 2007 dall’ultimo Governo Prodi (quando si decretò l’assunzione per tre anni consecutivi di 50.000 precari) ma realizzata solo per un terzo a causa dell’avvicendamento della Legislatura.
Per Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, il risultato raggiunto e quello da raggiungere rappresentano la conferma del ruolo chiave del sindacato: “è oggi chiaro a tutti – ha oggi dichiarato il sindacalista – che quando indicavamo in circa 65.000 le possibili assunzioni parlavamo a ragion veduta. E’ importante che il piano preveda, oltre alle assunzioni del primo anno, la copertura piena del turn over anche per i due anni successivi, in modo che a fine triennio sarà possibile arrivare a circa 120.000 assunzioni”. Anche scondo Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola, va dato merito al sindacato: “abbiamo convinto il Governo, negoziato in sede contrattuale, in un confronto basato sul merito delle questioni. Soggetti contraenti che determinano un risultato. E il risultato – ha continuato Di Menna – è sotto gli occhi di tutti, ottenuto per via pattizia, con un contratto. Uno scambio tra un aspetto della progressione economica, anche se limitato, a favore di tante persone che hanno stabilità nel lavoro in un momento di crisi”.
In effetti, se si esclude il “pegno” da pagare sotto forma di eliminazione del primo scatto automatico al terzo anno (piuttosto, creato il precedente appare difficile che in futuro si torni indietro…), quanto portato a casa dai sindacati appare davvero prezioso. Non bisogna infatti dimenticare che tutto ciò avviene proprio mentre quasi tutto il resto del pubblico impiego deve fare i conti con il blocco del turn over, prorogato peraltro di recente sino al 2014. È vero che la scuola è un caso a sé, che è l’unico comparto dove sono in lista di attesa più di 240.000 docenti e diverse decine di migliaia di Ata. È vero che Miur e Governo erano ormai messi alle strette dalle tante sentenze che rischiavano di far assumere tantissimi precari d’ufficio e con migliaia di euro ad ognuno per risarcimento danni. Però non era così scontato che le assunzioni, soprattutto con queste cifre, venissero concordate. Ed in tempi così ristretti.