Il professore Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), intervistato su Sky Tg24, ha parlato dei temi caldissimi della scuola oggi: la riapertura per tutti i gradi di scuola e il vaccino AstraZeneca, in attesa delle eventuali nuove prescrizioni legate alle classi d’età che potrebbero seguire la conferenza stampa dell’EMA, l’Agenzia Europea per il farmaco, e la successiva riunione dei ministri della Salute europei.
Sul vaccino AstraZeneca, sostiene l’immunologo, la probabilità che le restrizioni possano portare alla somministrazione del vaccino per i soli over 65 è alta e in generale, afferma, “è plausibile l’ipotesi di una seconda dose anche con un altro vaccino“.
Complessivamente, sull’andamento della campagna vaccinale, Abrignani sostiene: “Siamo all’ultimo mezzo miglio, vacciniamo 300 mila persone al giorno, arriviamo a 25-30 milioni di vaccinati e avremo la svolta, se tutto va bene in 6-8 settimane ne siamo fuori esattamente come è avvenuto in Gran Bretagna”.
Un ottimismo non condiviso dal Governatore del Veneto Luca Zaia, che sull’ipotesi delle restrizioni del vaccino AstraZeneca si esprime così: “Se AstraZeneca scompare da un grande target di età, la campagna vaccinale rischia di rallentare non poco. Anche perché i richiami come in Germania, si faranno solo con Pfizer o Moderna. A parità di forniture noi riusciremo a fare solo richiami e questa è davvero una tragedia.”
E aggiunge: “Su AstraZeneca attendiamo il verdetto di oggi pomeriggio dell’Ema. Io non sono d’accordo comunque sull’andare avanti tranquillamente perché ormai si capisce che il rischio concreto è che si tolgano tutti gli under 65 o di arrivare addirittura ad una sospensione. Se prendiamo la ‘via tedesca’ quindi riservare AstraZeneca agli over 65 a quel punto avremo tutto uno spettro di cittadinanza che non si riuscirà più a vaccinare con AstraZeneca. E il rischio è quello di utilizzare solo Moderna o Pfizer che sono gli stessi vaccini utilizzati per anziani e categorie fragili”.
Sulle scuole riaperte, sempre il professore Sergio Abrignani rassicura: si tratta di “un rischio calcolato”. E chiarisce: “Il rischio zero in questo periodo non esiste perché non siamo ancora tutti vaccinati. I morti sono ancora tanti, ma abbiamo frenato la salita della curva dei nuovi casi, quindi se dovevamo giocarci un gettone, come hanno detto il presidente dell’Iss, il ministro della Salute e il premier, l’abbiamo fatto sulla scuola perché non poteva rimanere chiusa.”
Insomma, si è trattato di “una scommessa,” per l’immunologo del CTS. “Ma dal mio punto di vista è stato giusto riaprirle fino alla prima media“.
Un tema, quello della riapertura scuole, su cui si sono espresse favorevolmente anche le due ex ministre dell’Istruzione Lucia Azzolina e Valeria Fedeli.
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