Attualità

AstraZeneca sospeso, oggi il verdetto Ema. Gli scenari per la scuola

Atteso nel pomeriggio il verdetto dell’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, che si esprimerà circa gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca, inducendo a catena, nelle varie agenzie nazionali, la revoca o la conferma della sospensione. Insomma, l’Aifa è legata a doppio filo con il parere del’Ema, che Repubblica dà come orientato verso il sì al vaccino, sulla base di queste considerazioni:

L’Ema potrebbe decidere di inserire nel foglietto illustrativo del farmaco l’eventualità di effetti collaterali, sebbene tanto rari da non avere rilevanza statistica. In sostanza, tra i 50 casi registrati in Europa, il focus cade sugli 11 di trombosi cerebrale del seno traverso osservati in Germania, Spagna e Norvegia. Se questa sarà la scelta finale, l’Agenzia Ue continuerà ad approfondire il dossier e le autorità nazionali potrebbero scegliere di attivare un meccanismo per monitorare eventuali sintomi da trombosi nei vaccinati con AstraZeneca.

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Già Rezza, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, nei giorni scorsi si era espresso spiegando: “L’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la somministrazione del vaccino AstraZeneca”.

L’attesa in Italia è particolarmente alta per il peso della fornitura di AstraZeneca all’interno del piano vaccinale del Ministeo della Salute, che comporta l’arrivo nel nostro Paese di 10.042.500 dosi tra aprile e giugno e 24,7 milioni nel trimestre successivo. Per il primo trimestre, quello in corso, sono 5.352.250 le dosi AstraZeneca previste, di queste sono 2.196.000 quelle già distribuite alle regioni.

La direttrice esecutiva dell’Ema Emer Cooke, in conferenza stampa a Bruxelles, ha dichiarato che gli eventi tromboembolici, talora fatali “non sono emersi nei trial clinici e non sono compresi come effetti collaterali conosciuti o attesi con questi vaccini. Nei trial clinici, sia le persone vaccinate che quelle che hanno ricevuto un placebo hanno registrato numeri molto piccoli di sviluppi legati alla coagulazione del sangue”.

Scenari per la scuola

Quali scenari dunque per la scuola? Ricordiamo innanzitutto che sono 667.108 ad oggi le persone vaccinate nel mondo della scuola (tra docenti, dirigenti e Ata) secondo il portale del Ministero della Salute aggiornato al 18 marzo, ore 9.

Ipotesi “sì ad AstraZeneca”

L’ok dell’Ema alla ripresa del vaccino AstraZeneca, ritenuto altamente probabile, sbloccherebbe la situazione, rendendo attuabili le seconde dosi che per la maggior parte dei docenti sono programmate per il prossimo maggio. Ma una quota di queste potrebbe non essere somministrata qualora, tra chi avesse perso la fiducia nei confronti del vaccino AstraZeneca, si preferisse vanificare la prima dose piuttosto che sottoporsi alla seconda. Peraltro una eventuale seconda dose con altro vaccino ad oggi non è ritenuta possibile: la scheda tecnica di ogni vaccino prevede infatti che si mantenga lo stesso farmaco anche per la seconda dose.

Ad ogni modo, con il riavvio delle somministrazioni di AstraZeneca, gli appuntamenti verranno tutti riprogrammati dalle regioni. I cittadini interessati saranno avvertiti circa tempi e modalità della ripresa.

E se qualcuno tra i non ancora vaccinati nel mondo della scuola, chiedesse di avere fatto un vaccino diverso, neanche questo ad oggi appare possibile. Si può scegliere se aderire alla campagna vaccinale o meno, ma la somministrazione di un vaccino piuttosto che un altro dipende dalla categoria di appartenenza e dalla fascia d’età. Nel caso del personale della scuola, solo il personale fragile è destinato a vaccini diversi da AstraZeneca.

Ipotesi “no ad AstraZeneca”

Al contrario, nello scenario di un no ad AstraZeneca, eventualità che ha pochissime chance di verificarsi, per forza di cose il mondo della scuola sarà dirottato su un vaccino diverso. E per le seconde dosi si potrebbe individuare una formula vaccinale diversa ma compatibile con AstraZeneca.

Il comunicato del Ministro Speranza sulla riprogrammazione della campagna vaccinale

La campagna vaccinale è stata programmata su trimestri prevedendo per il secondo trimestre l’arrivo di 50 milioni di dosi in arrivo (di queste 7,3 milioni di J&J, vaccino in una dose unica) e 80 milioni nel terzo trimestre. Sono previsti vigilanza e sollecito quotidiano su aziende produttrici e UE per il rispetto degli impegni.

In vista della previsione di questa ingente disponibilità di dosi, è stato programmato l’impiego di molte risorse umane per accelerare la campagna vaccinale. Sono stati stipulati protocolli con medici di medicina generale, specializzandi e pediatri al fine di creare una rete sanitaria capillare sul territorio che potrà avvalersi anche di specialisti ambulatoriali e odontoiatri, nonché infermieri e farmacie.

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Redazione

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