Il personale Ata non ha avuto certamente regali dalla legge di Stabilità 2015. I parametri dell’organico saranno rivisti nel senso di un maggiore taglio, soprattutto per gli assistenti amministrativi; le supplenze brevi sono ridotte all’osso: queste non sono più previste per le scuole che hanno da tre assistenti amministrativi in su e per i primi sette giorni di malattia per collaboratori scolastici.
Ebbene per l’organizzazione del servizio in caso di assenze si rinvia alla contrattazione d’istituto, che dovrà con fondo d’istituto compensare le sostituzioni interne. Non di rado il compenso è semplicemente forfetario! In questo modo la contrattazione d’istituto diventa lo strumento per camuffare i tagli e intensificare il lavoro degli Ata senza modificare il Ccnl e senza aumenti contrattuali.
Ma è forse un obbligo la sostituzione del collega assente? E se nessuno da’ la propria disponibilità a sostituire? Insomma blocco del rinnovo del contratto, blocco degli scatti, sospensione della vacanza contrattuale, intensificazione del lavoro con sostituzioni “forzate”: ci troviamo forse di fronte ad una drastica riduzione degli stipendi di personale statale all’italiana?
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