Alla luce degli emendamenti a diversi articoli del DdL n. 1905 di riforma dell’università approvati in Parlamento dalla VII Commissione del Senato, per le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali universitarie già firmatarie di un comunicato in cui evidenziavano che non era stata accolta neppure una delle proposte di modifica al disegno di legge avanzate in un precedente documento (come da noi segnalato in un altro articolo) “risultano ancora più fondate le critiche e le preoccupazioni” e viene quindi confermato lo stato di agitazione e la settimana di mobilitazione fissata dal 17 al 22 maggio.
Si mette in evidenza che “l’università italiana è al centro di un insieme di azioni e scelte politiche di governo destinate a mutarne radicalmente il profilo e la missione” e che “risulta sempre più evidente l’intenzione di scardinarne il sistema nazionale”, attraverso “i provvedimenti già adottati e quelli in corso di predisposizione, a partire dalla Legge 133/2008”, che programma il taglio del finanziamento fino al 2013, “per arrivare al DdL Gelmini attualmente in discussione al Senato”.
Adi, Adu, And, Andu, Apu, Cipur-Confsal, Cisal, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni, Flc-Cgil, Link-Coordinamento Universitario, Rdb-Cub, Snals-Docenti Università, Sun, Udu, Ugl-Università e Ricerca, Uilpa-Ur invitano tutte le componenti universitarie a partecipare il 18 maggio alle assemblee di Ateneo con l’occupazione simbolica dei rettorati e il 19 maggio (ore 10.30) alla manifestazione nazionale davanti al Senato.