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Attacco hacker NoiPa, il pagamento per alcuni precari potrebbe slittare a gennaio. Flc-Cgil: “Seguiremo la vicenda”

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Com’è noto ieri c’è stato un attacco hacker contro i sistemi della pubblica amministrazione. Come riporta La Repubblica l’attacco dura da qualche giorno (sarebbe stato scoperto l’8 dicembre) ma solo negli ultimi giorni sono cominciati a emergere dettagli. 

La rassicurazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza

Diverse fonti confermano che l’attacco è stato messo a segno da un gruppo già noto in Italia. Si tratta di Lockbit, che in passato hanno rivendicato attacchi dello stesso tipo. Quello che ha colpito Westpole, azienda che fornisce servizi cloud alla pubblica amministrazione, spiegano le stesse fonti, sarebbe la terza versione del ransomware: Lockbit 3.0

Bersaglio dell’attacco il sistema NoiPa, da cui dipende anche il pagamento degli stipendi del personale della scuola. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha rassicurato tutti gli utenti per quanto riguarda il pagamento di stipendi e tredicesime.

Pagamento degli stipendi dei supplenti praticamente sicuro

Flc-Cgil, con un comunicato, ha fatto sapere di star seguendo con attenzione la vicenda: “Abbiamo voluto accertarci che la garanzia data da NoiPa circa il regolare pagamento degli stipendi riguardasse anche i supplenti saltuari. NoiPa assicura che a fine dicembre tale pagamento ci sarà, ma che per una parte dei supplenti il pagamento potrebbe slittare a gennaio, causa le consuete disfunzioni”, scrive il sindacato.

“Vogliamo augurarci che, una volta tanto, dietro le nostre costanti pressioni, tali disfunzioni vengano rapidamente superate e che venga assicurato il pagamento degli stipendi a tutto il personale precario di cui un numero considerevole non riscuote lo stipendio da settembre 2023. In caso contrario ancora una volta verrebbero discriminati proprio quei lavoratori e quelle lavoratrici che più degli altri hanno bisogno della retribuzione, non potendo godere di una continuità del contratto. La Flc-Cgil continuerà a seguire da vicino la vicenda affinchè venga garantita a tutte e tutti la retribuzione dovuta”, concludono.