Che si voglia abolire la chiamata diretta è un’opzione politica legittima derivante dalla visione della scuola che si ha. Ma attaccare pregiudizievolmente i dirigenti scolastici è inaccettabile, perché si fa di tutt’un erba un fascio. Che ci siano colleghi che fanno soprusi ci sta. Ma accade anche che ci siano docenti poco professionali, non per questo parliamo male dei docenti in generale.
I 5 Stelle hanno deciso di appoggiare gli insegnanti perché sono la maggioranza nella scuola e quindi elettoralmente più da compiacere. Addirittura non possiamo neppure più scegliere quale docente impiegare nel potenziamento. Già con la ministra Fedeli c’era stato il depotenziamento dei nostri poteri , costringendoci a una defatigante trattativa con i sindacati, manco la scuola fosse una fabbrica di automobili.
Resta il fatto che i dirigenti scolastici continuano ad essere i dirigenti pubblici meno pagati della pubblica amministrazione, nonostante abbiano maggiori compiti e responsabilità e più dipendenti da dirigere.
Per esempio, che fine ha fatto la legge che doveva deresponsabilizzare i presidi dalla mancanza della manutenzione degli edifici scolastici che è affidata agli enti locali? Non se n’è saputo più niente. Fa comodo avere chi fa da parafulmine, perché le proteste degli utenti per le carenze le subiamo noi.
E allora, di fronte a queste palesi ingiustizie, anche se siamo una minoranza che non conta, io dico provocatoriamente: pagateci pure poco, ma non ci valutate, perché altrimenti al danno si aggiunge la beffa.E non fate valutare nemmeno gli insegnanti, non vi conviene, altrimenti non avrete i loro voti.
Eugenio Tipaldi
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