Tre kamikaze si sono fatti esplodere nell’aeroporto Ataturk di Istanbul, uccidendo almeno 28 persone e provocando oltre 69 feriti, di cui sei in modo grave.
Il bilancio provvisorio dell’attentato terroristico in Turchia è pesante.
L’esplosione, secondo il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, è avvenuta alle 22:10 locali, le 21:10 italiane di ieri.
Lo scalo Ataturk ha un doppio sistema di controlli di sicurezza, il primo dei quali all’ingresso dello scalo, ancor prima di arrivare ai banchi di accettazione. È lì che è avvenuto l’attacco, mentre spari sono stati uditi anche in un parcheggio vicino. L’azione terroristica è stata confermata direttamente dal ministro della Giustizia turco, Bozdag.
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Sarebbe stata un commando jihadista ispirato dall’Isis e composto da 7 persone a compiere l’attacco, come sostengono fonti anonime di polizia, citate da media turchi. Uno dei membri del commando sarebbe stato arrestato, mentre altri 3 sarebbero in fuga, oltre ai 3 kamikaze. Non c’è però al momento alcuna conferma ufficiale.
Ma il bilancio definitivo dell’attacco, come la dinamica, restano ancora da chiarire. Bozdag ha aggiunto che uno degli assalitori ha sparato contro i viaggiatori nel terminal internazionale mentre un altro si è fatto esplodere e un altro ancora si è fatto detonare nel parcheggio. Diversi testimoni, tuttavia, hanno parlato di quattro assalitori.
Media turchi ed internazionali riferiscono che spari sono stati uditi da testimoni prima delle esplosioni. I terroristi che hanno compiuto l’attacco erano armati di kalashnikov e hanno aperto il fuoco sulla folla prima di farsi esplodere.
La Farnesina segue gli sviluppi dell’attacco terroristico ad Istanbul attraverso l’unità di crisi, che è stata attivata per verificare se italiani possano essere rimasti coinvolti nelle esplosioni, come avviene in casi del genere.