Attualità

Attentato alla Costituzione: ma di che si tratta di preciso?

In questi giorni si fa un gran parlare, anche nei gruppi FB frequentati da studenti e insegnanti, di attentato alla Costituzione, ma siamo sicuri che tutti sappiano di che si tratta?
Una idea interessante potrebbe essere quella di condurre a scuola una piccola ricerca per saperne qualcosa di più.
Vediamo da dove si può partire.
Intanto incominciamo a dire che l’ “attentato alla Costituzione” è un reato previsto dall’articolo 283 del Codice Penale e può essere commesso da qualunque cittadino, cioè non è tipico di chi svolge una funzione pubblica, come potrebbe essere invece per il reato di omissione in atti d’ufficio.
Il normale cittadino che attenta alla Costituzione può dunque essere processato da un Tribunale ordinario, se l’ipotesi di reato riguarda invece il Presidente della Repubblica l’istruttoria e il giudizio sono regolati dall’articolo 90 della Costituzione e danno luogo al cosiddetto atto di messa sotto accusa.
Ma cosa dice in merito al reato il Codice penale?
Quello in vigore oggi risale a 1930 (si trattava del famoso “Codice Rocco”) che però originariamente prevedeva l’attentato all’ordinamento dello Stato e non alla Costituzione.
Nel 1947, con la riforma del Codice Rocco, viene introdotta la nuova fattispecie e si parla del reato di “chi commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato”.
Ma, nel 2006, con una legge di modifica del Codice Penale, l’articolo 283 viene decisamente riscritto.
La nuova formulazione è questa:  “(Attentato contro la Costituzione dello Stato) – Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni”.
La differenza di fondo, come è facile constatare è che ora si parla di fatti commessi “con atti violenti”.
Dunque non un qualsiasi tentativo di sovvertire la forma di Governo o la stessa Carta Costituzionale si traduce nel reato di “attentato” che è invece caratterizzato dal ricorso alla violenza.
Per i nostri studenti una ricerca sull’argomento potrebbe essere molto interessante perché potrebbe servire anche a ricostruire, con documenti alla mano, un pezzetto della storia del nostro Paese.

 

Reginaldo Palermo

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