Attenti a cosa acquistate con la carta docente

Non tutti gli acquisti sono ammessi con i 500 euro che il Miur mette a disposizione dei docenti di ruolo (anche part-time) per l’autoaggiornamento.

L’importo è assegnato anche ai docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.

Rispetto all’anno scorso, in cui il bonus è stato inserito in busta paga, da quest’anno le spese devono essere effettuate generando dei buoni attraverso il sito Carta del docente (servono le credenziali SPID per accedere). Fanno eccezione le spese sostenute entro il 30 novembre 2016.

Precisando che gli acquisti possono essere effettuati solo presso i rivenditori ed enti di formazione accreditati sul portale, cosa esattamente si può acquistare?

Il Miur ha chiarito che la carta può essere utilizzata per l’acquisto di:

  1. libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
  2. hardware e software;
  3. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
  4. iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  5. titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  6. titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  7. iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

L’elenco, decisamente non esaustivo, ha generato, lo scorso anno, diversi problemi applicativi. Le segreterie scolastiche, che nel 2015/2016 avevano l’onere di controllare le spese sostenute, hanno avuto non poche difficoltà nel valutare se la spesa fosse ammissibile o meno.

Per questo il Miur ha fornito alcune precisazioni con delle FAQ, che possono ritenersi tuttora valide, e che meglio chiariscono cosa può essere acquistato.

Ad esempio, il Ministero ha spiegato che l’acquisto di libri, pubblicazioni e riviste, anche in formato digitale, non deve essere necessariamente attinente alla disciplina insegnata e quindi anche un docente di matematica può utilizzare la carta per l’acquisto di un romanzo. Questo perché la legge 107/2015 riconosce fondamentale la formazione professionale del docente nel quadro degli obiettivi formativi, che riguardano competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità. 

Allo stesso modo le rappresentazioni cinematografiche, l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo non devono essere necessariamente attinenti alla disciplina insegnata, in quanto la formazione professionale del docente riguarda competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.

Riguardo all’acquisto di hardware e software c’è stata molta confusione, perché le apparecchiature tecnologiche sono molteplici. Sempre in una FAQ, con riferimento agli hardware, il Miur ha precisato che rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti:

  • personal computer
  • computer portatili o notebook
  • computer palmari
  • e-book reader
  • tablet.

Straordinariamente non sono invece ammessi gli smartphone, i quali, secondo il Miur, hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche e non sono pertanto da considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla Carta del Docente (anche se ormai sono assimilabili in tutto e per tutto al tablet).

Non rientrano neppure le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come:

  • toner
  • cartucce
  • stampanti
  • pennette USB
  • videocamere
  • fotocamere
  • videoproiettori.

È invece possibile utilizzare il bonus per acquistare le componenti hardware necessarie ad assemblare un PC completo.

 

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In merito ai software acquistabili, sono ammessi tutti i programmi e le applicazioni (disponibili in formato elettronico, disponibili in cloud, scaricabili online o incorporati in supporti quali memorie esterne, CD, DVD, Blue Ray), destinati alle specifiche esigenze formative di un docente, come ad esempio programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura, di editing e di calcolo (strumenti di office automation).

Non rientra invece l’abbonamento per la linea di trasmissione dati ADSL, perchè non è un software destinato alle specifiche esigenze formative di un docente. Così come non vi rientrano il pagamento del canone RAI o la Pay tv.

Il bonus può anche essere utilizzato per l’acquisto di strumentazioni elettroniche digitali che migliorino la sperimentazione didattica multimediale della scuola, come per esempio una LIM, o la sperimentazione didattica in generale, come ad esempio libri, riviste o materiale didattico per la biblioteca scolastica. Infatti il Miur ha chiarito che l’impiego diretto del bonus o di parte di esso per la sperimentazione didattica rientra nell’organizzazione delle “attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

Infine, andando più nel particolare, è possibile per un insegnante di laboratorio di informatica acquistare una stampante 3D per migliorare il suo insegnamento, in quanto il dispositivo consente di sperimentare modelli didattici innovativi, in linea con le finalità della formazione e dell’aggiornamento professionali. 

Un insegnante di musica può utilizzare il bonus per l’acquisto di uno strumento musicale, purché lo strumento musicale sia strettamente correlato alle iniziative individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa e del piano nazionale di formazione. In questo caso infatti l’acquisto dello strumento è finalizzato a migliorare le competenze specifiche del docente in relazione all’indirizzo della scuola e rientra pertanto nelle finalità formative previste dalla norma.

Mentre, un docente di scienze motorie non può utilizzare il bonus per pagare la quota associativa ad associazioni sportive, ma può utilizzarlo per i corsi inerenti attività sportive federali finalizzati alla formazione e all’aggiornamento delle professionalità del docente. 

 

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Lara La Gatta

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