Già nel 2018 avevamo indicato 7 azioni da attuare contro la violenza nelle scuole da parte di studenti e genitori. Mi sembrano oggi misure attuali per un problema di cui si parla tanto, si analizzano le cause ma in pratica non si fa nulla, tranne qualche comunicato. A nostro avviso per essere credibili bisogna agire: noi indichiamo le nostre proposte al Governo, al Parlamento e ai Sindacati della Scuola.
1) Prevedere l’obbligo per i dirigenti scolastici e per i docenti di denuncia all’autorità giudiziaria, prevedendo sanzioni disciplinari per i DS, fino alla sospensione per 6 mesi senza alcuna retribuzione, in caso di mancata denuncia e nei casi più gravi il demansionamento e la restituzione al ruolo di provenienza.
2) Prevedere la certezza della sanzione e un codice nazionale delle sanzioni per le studentesse e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, cui le scuole autonome obbligatoriamente si dovranno attenere.
3) Applicazione della sospensione senza obblighi di frequenza e, per i casi più gravi, fino ad un massimo di un anno, la ripetenza sarà autorizzata solo con iscrizione in un’altra istituzione scolastica.
4) Istituzione dei “debiti di demerito” che accompagneranno l’alunno per tutta la sua carriera scolastica, incidendo sul profitto e saranno obbligatoriamente annotati su certificati, nulla osta e diplomi.
5) Prevedere per gli insegnanti, vittime di violenza da parte degli alunni e delle loro famiglie, un particolare congedo retribuito e una precedenza assoluta in caso di mobilità dalla scuola dove si è subita la violenza in quanto in essa potrebbe essere reiterata.
6) Istituire contrattualmente un’indennità di rischio e l’assistenza gratuita dell’avvocatura dello Stato per le vertenze legate ad atti di violenza subiti.
7) Prevenzione con periodiche conferenze nelle scuole da parte di forze dell’ordine e di giudici del tribunale dei minori.
Libero Tassella SBC
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