Labitalia racconta che secondo il ministro “ci sono in Italia 80mila imprese con più di 20 dipendenti, basterebbe che ognuna si impegnasse a far fare uno stage o un tirocinio o una formazione lavoro ad un giovane uscito dalla scuola che avremo 160mila nuovi ragazzi che per 6 mesi imparano, non a fare le fotocopie, ma a conoscere come è fatta un’azienda”.
Il ministro, poi, sottolinea come in Italia ci siano 6 milioni di disoccupati e ‘scoraggiati’ e 4 milioni di poveri assoluti, oltre a molte persone in cassa integrazione. “La responsabilità sociale delle imprese passa anche per questi numeri. Ci sono tante famiglie che sono state colpite dalla crisi ed altre, anche se non propriamente toccate, hanno deciso di consumare meno. Allora dobbiamo avere il coraggio di mettere il carro davanti ai buoi -dice Giovannini- perchè l’emergenza sociale impedisce lo sviluppo. Dobbiamo fare un passo in avanti importante, una sfida enorme nell’offrire occasioni di occupazione per i giovani”.
Dal 2014, ricorda, “la Ue ha stanziato 1 miliardo di euro per offrire ai giovani che escono dalla scuola uno stage, un tirocinio o un corso di formazione-lavoro. Non è molto, ma in questo momento se ogni azienda italiana prendesse due giovani per uno stage di sei mesi, che avrebbe un costo di circa 6 mila euro l’anno, offriremmo una possibilità a 170mila nuovi giovani”.
Certamente, spiega Giovannini, questo “non risolverà il problema della disoccupazione giovanile ma darà un segnale forte. C’è bisogno di uno sforzo straordinario di tutto il Paese. In Inghilterra ad esempio 100 aziende hanno deciso di occupare dei giovani e queste aziende si impegnano a che facciano lo stesso anche i loro fornitori. Dobbiamo dare una speranza ai giovani oppure il Paese si ferma”. (Ansa)
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