A partire dai prossimi giorni e per quasi tutto il mese di marzo il funzionamento delle scuole potrebbe essere a rischio.
Dopo la Flc-Cgil anche l’Unicobas, infatti, ha deciso di proclamare lo sciopero delle attività aggiuntive.
Lo sciopero della Flc inizia il 21 febbraio, quello dell’Unicobas partirà il 1° marzo; entrambi proseguiranno fino al 22 marzo.
Al centro della protesta del sindacato di Stefano d’Errico ci sono non solo le questioni sul tappeto in questi giorni (posizioni economiche Ata e blocco degli scatti) ma anche i molteplici problemi irrisolti da tempo: rinnovo del contratto nazionale, stabilizzazione del personale precario, personale Ata proveniente dagli Enti locali e riduzione dei benefici stipendiali e normativi per i neo assunti.
Ma l’Unicobas vuole evidenziare anche alcuni “pericoli” che potrebbero diventare realtà in tempi più o meno rapidi: si va dalla assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole, alla valutazione del personale fino al tentativo di ridurre ulteriormente ruolo e funzioni degli organi collegiali e all’ipotesi di ridurre di un anno i percorsi liceali.
Il personale Ata che aderirà allo sciopero si asterrà da tutte le attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali ma anche dalle mansioni legate agli incarichi specifici (comprese quelle collegate alle posizioni economiche) e dall’eventuale incarico di sostituzione del DSGA.
Per i docenti l’astensione riguarda tutte le attività aggiuntive retribuite con il MOF, ma anche gli incarichi di funzione strumentale e tutti gli incarichi aggiuntivi (responsabile di plesso, di laboratorio, coordinatore del consiglio di classe). Lo sciopero comporterà anche il blocco dei corsi di recupero per gli studenti e le attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva.
“Le scuole che ormai si reggono soprattutto sul lavoro straordinario (spesso effettuato gratis et amore dei) – prevede il segretario nazionale dell’Unicobas Stefano d’Errico – verranno bloccate nel funzionamento più elementare”.