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Attività collegiali ai tempi del coronavirus, nessuna sanzione se non si partecipa

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Anche ai tempi del coronavirus, con le attività didattiche sospese fino al 3 aprile, in tutta Italia ai sensi del DPCM 4 marzo 2020, ci sono situazioni in cui i Dirigenti scolastici chiedono ai docenti, tramite una riservata, il motivo della loro non partecipazione alle attività collegiali a distanza.

Attività collegiali a distanza

La normativa vigente non prevede l’attività collegiale a distanza convocata il giorno prima o addirittura ad horas, ma si comprende che, in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo in tutto il Mondo, ci sia a volte l’esigenza di convocare un’attività collegiale telematica per confrontarsi sulla didattica a distanza o per dare delle informazioni urgenti. Nonostante tutto è bene sapere che, non essendo intervenuta una legge straordinaria che annulli temporaneamente la legislazione scolastica vigente e le norme contrattuali del personale scolastico, la partecipazione alle attività collegiali a distanza non possono essere considerate obbligatorie per i docenti e che il tutto è lasciato alla volontarietà del singolo insegnante a volere o meno partecipare.

Riservate illegittime ai docenti

Un Dirigente scolastico che aveva indetto per il 24 marzo 2020 i Consigli di classe a distanza, convocando i docenti solamente 24 ore prima, ha inviato alcune riservate telematiche ai docenti che non hanno partecipato al collegamento a distanza per la partecipazione dell’attività collegiale.

In tali riservate è stato scritto quanto segue: “Si comunica che la S.V. non è stata presente ai consigli di classe del giorno 24/03/2020.   Non avendo comunicato alcunché alla scuola si invita a produrre adeguata giustificazione. Si ricorda altresì che la nota ministeriale 388 del 17/03/2020 ha imposto al Dirigente Scolastico l’attivazione della DAD, attivazione che coinvolge l’intera comunità scolastica”. In buona sostanza il Ds chiede ai docenti assenti al collegamento a distanza di giustificare la loro assenza e cita la nota Miur n.388 del 17 marzo 2020, quasi a supportare la riservata con un aspetto normativo.

Nota Miur non obbliga i docenti alla DAD

La nota Miur n.388 del 17 marzo 2020 non obbliga, in senso normativo, in nessun modo i docenti a svolgere la “Didattica a Distanza” e non obbliga nemmeno i docenti a collegarsi per le attività collegiali a distanza, nemmeno il DPCM del 4 marzo 2020, i successivi DPCM e il Decreto legge n.18/2020, obbligano i docenti a collegarsi a distanza per espletare le normali attività previste dagli organi collegiali, quindi la riservata del Dirigente scolastico è legislativamente, almeno per adesso, inopportuna. È utile sapere che al momento la normativa scolastica vigente è rimasta inalterata e non ha subìto modifiche, per cui non esistono obblighi per i docenti di partecipazione alle attività collegiali, se non quelli dell’etica deontologica, tali da potere giustificare una riservata o di un avviamento di un procedimento disciplinare da parte del Dirigente scolastico.