Ho trovato nel Web l’Atto di indirizzo generale dal quale discenderanno quelli di comparto. La versione pubblicata è la bozza. Quella finale non ancora disponibile (almeno io non l’ho trovata), sicuramente non “stravolgerà” questa anticipazione.
Penso alla parte economica che fa riferimento alle risorse finali disponibili (85€ lordi nel triennio) e alla conferma sostanziale che la legge ancora prevale sul contratto.
Infatti si legge a pagina 5, dopo aver dichiarato di aver effettuato un riequilibrio (lieve aggiungo) tra la legge e il contratto, “Con riguardo al tema dell’assetto delle fonti, la nuova formulazione proposta dell’art.2, comma 2 del Decreto legislativo 165/01, pur ribadendo la inderogabilità delle norme e dei principi contenuti nel decreto stesso, consentirà di contro, la derogabilità ad opera dei contratti collettivi nazionali, di altre disposizioni legislative riguardanti la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni…”
Da qui si comprende che i margini di autonomia del Ministro Fedeli sono nulli. Lei non potrà che confermare in quello di settore le linee generali. A meno che non dichiari le proprie dimissioni revocabili solo in presenza di un provvedimento (Decreto Legge) che dia sostanza al suo impegno (in prospettiva) dichiarato nei giorni scorsi per una retribuzione doppia degli insegnanti.
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