L’Europa deve essere più attraente per l’istruzione superiore. E per questo la Commissione europea esorta ad agire su tre fronti: scambi internazionali di studenti e docenti internazionalizzazione e miglioramento dei programmi di studio, compreso l’apprendimento digitale collaborazione, partnership e potenziamento delle competenze.
Attualmente l’Europa attira circa il 45% degli studenti stranieri, mentre il nuovo programma “Erasmus+” dovrebbe portare 135.000 scambi per docenti e studenti, ossia 100 000 in più rispetto all’attuale programma Erasmus Mundus.
Se inoltre solo il 15% di studenti dell’UE studiano all’estero, coloro che restano devono essere incoraggiati ad apprendere le lingue straniere e avere accesso a docenti con esperienza internazionale.
La Commissione Ue esorta quindi le università a creare partnership all’interno e al di fuori dell’Europa attraverso progetti comuni, eliminando tutti gli ostacoli per la creazione di programmi di diplomi congiunti e doppi.
Le partnership incoraggeranno il riconoscimento reciproco delle qualifiche, attireranno gli studenti di talento e miglioreranno le prospettive professionali e il profilo internazionale dei laureati europei.
L’UE si propone di sostenere questo processo, sebbene ogni singolo paese deve riformare i rispettivi sistemi d’istruzione superiore e promuoverne l’internazionalizzazione. Tra il 2014 e il 2020 il programma “Erasmus+” investirà in azioni di mobilità, diplomi congiunti, partnership internazionali e sviluppo delle risorse umane.