Sulla polemica della simulazione di fisica per gli esami di Stato 2019, copiata da un manuale universitario russo di fine anni ’70, avevamo chiesto il parere del Senatore Auddino (M5S) docente titolare di matematica e fisica.
D’accordo con Bussetti ma si deve aggiustare il tiro
Sull’argomento eravamo già intervenuti in un altro articolo, dicendo che il Senatore Auddino non aveva risposto alla nostra domanda e si era trincerato dietro il silenzio. Invece il Senatore del M5S e docente a tempo indeterminato di matematica e fisica al Liceo Scientifico di Cittanova (Reggio Calabria) aveva risposto con un post sul suo profilo facebook. Ecco l’intervento integrale di Auddino:
“Intervengo sulla polemica relativa alle prove-esempio, a proposito della simulazione della prova mista prevista per quest’anno al liceo scientifico, pubblicate il 20 dicembre dal Miur, copiate maldestramente dal testo Problems in General Physics, di Igor Irodov, edizioni MIR, Moscow.
È incontestabile il fatto che gli esercizi dovessero (o potessero) essere ispirati ad un testo universitario, ma non certo copiati dal testo…
Certamente non è opportuno né corretto nei confronti degli insegnanti, impostare a metà anno scolastico il lavoro sulle nuove prove scritte che prevede così tanti cambiamenti nell’anno in corso: esso, invece, dovrebbe essere programmato nel triennio, in modo da dare il tempo ai docenti e ai discenti di adeguarsi alla nuova prova! Mi impegnerò affinché il Ministero apra un tavolo di confronto per predisporre il lavoro sulle nuove prove di esame di maturità che non possono partire già da quest’anno.
Credo che la somministrazione di una prova-esempio di questo tipo in quella fase dell’anno sia produttiva solo per gli insegnanti, vista l’assenza di precedenti prove di questo tipo e poiché a dicembre gli allievi non dispongono dei prerequisiti necessari allo svolgimento di tutta la prova, come ebbi a dire a suo tempo in un intervento in occasione di una assemblea tra docenti di fisica e i tecnici del Ministero. Molti esercizi, infatti, erano più efficacemente risolvibili tramite il calcolo differenziale ed integrale, competenze che difficilmente gli allievi possiedono alla data della somministrazione della prova-esempio.
Altri quesiti però, ad onor del vero, erano semplici e alla portata degli allievi di quinta liceo scientifico, quali gli esercizi 2, 4 e 8 per cui, non tutta la prova era di livello universitario come riportato da molti quotidiani in questi giorni.
Personalmente non credo che queste prove multidisciplinari o interdisciplinari che dir si voglia, siano opportune a scuola (ben diversa è la questione all’università) per la prova “mista” di Maturità.
Mi trova molto d’accordo la scelta del Ministro di somministrare una seconda prova che comprenda le due discipline di indirizzo del corso di studi (fisica e matematica al liceo scientifico, greco e latino al liceo classico, ecc…), però auspico (e mi impegnerò per questo) che il Ministero corregga il tiro, prevedendo che la seconda prova del liceo scientifico (non da quest’anno) sia costituita da quesiti e due problemi (uno di matematica e uno di fisica, calibrati sul corpus centrale del programma svolto a scuola e alcuni quesiti di fisica e di matematica, disgiuntamente) di modo che ciascun allievo svolga i due problemi e i quesiti, utilizzando le competenze di cui è in possesso separatamente per ciascuna disciplina”.