I lettori ci scrivono

Auguri alla scuola

Alla vigilia del giorno in cui molti Dirigenti Scolastici prenderanno servizio nei  nuovi Istituti a loro affidati, giova ricordare gli “autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane” che la normativa vigente attribuisce loro : si tratta, com’è noto, dell’art. 25 del d.Lgs. 165/2001. Parole sul cui senso bisognerebbe fare una profonda riflessione.

Per il bene della scuola e degli alunni, per il loro successo formativo, è indispensabile che il buon Dirigente Scolastico proceda preliminarmente  ad un’ attenta e scrupolosa  ricognizione delle  risorse presenti nella scuola che è stato chiamato a dirigere, operazione propedeutica ad una successiva e adeguata  valorizzazione delle stesse. Non è facile farlo in una nuova realtà che non si conosce e nella quale si mette piede per la prima volta, ma è necessario: dalle scelte che il Dirigente farà in questa fase, dipenderà il successo della sua gestione. Non è facile, ma nemmeno impossibile.

Un’accurata analisi dei fascicoli personali di ciascun docente, dove si trova sintetizzata tutta la loro storia, potrebbe rappresentare il momento iniziale di tale operazione. Certo, non basta: ma nei primi giorni di scuola, un colloquio con i diretti interessati può aiutare a capire meglio le persone , le loro attitudini e competenze professionali. Capire, non giudicare: con la consapevolezza che capire è infinitamente più difficile che giudicare!

Quest’operazione dovrebbe essere preliminare a qualsiasi affidamento d’incarico. Mai lasciarsi condizionare da giudizi distorti e faziosi che spesso aleggiano in certi uffici di presidenza di alcune scuole italiane.

L’ augurio è che i nuovi Dirigenti sappiano fare ciò lasciandosi guidare dalle proprie autonome  capacità riflessive e razionali, sgombre da qualsiasi pregiudizio di sorta,  piuttosto che dai giudizi interessati delle opposte fazioni all’interno della scuola.

Non confondano le critiche con il tentativo di ostacolare il lavoro altrui: le critiche schiette e sensate non fanno male a nessuno,  aiutano  semmai a evitare di ripetere gli errori, aiutano a crescere, a migliorarsi e a migliorare l’ambiente lavorativo e professionale e non ostacolano un bel niente. Un ostacolo alla crescita della scuola, al bene degli alunni e al loro successo formativo  viene, piuttosto,  proprio da quella categoria di  persone, purtroppo assai diffusa in certi ambienti scolastici, che, pur di conservare il proprio orticello, tanti danni ha arrecato alla scuola italiana, dicendo sempre di sì, non  esprimendo mai  un legittimo dissenso o una critica nei confronti di chi è al comando.

Un vero Dirigente rifiuta le adulazioni, non sa che farsene di yes men sempre acquiescenti e consenzienti, sa vedere nella critica costruttiva e competente un contributo al miglioramento e al buon andamento dell’istituzione scolastica. Un vero Dirigente non alza muri nei confronti di nessuno né istiga gli altri  a farlo, cerca il confronto e la  conciliazione;  sapendo  di poter sbagliare, non se la prende con chi lealmente glielo fa notare, semmai  ne chiede conto a chi fino ad allora lo ha circondato e non lo ha messo in guardia.

Per salvare la scuola dalla profonda crisi in cui versa , non servono gli yes men, occorre il coraggio della verità, occorre l’onestà intellettuale, occorrono Dirigenti scolastici che facciano della trasparenza e della legalità i principi ispiratori di ogni loro azione.

Auguri a tutti i Dirigenti che davanti ai problemi non fanno finta di niente, non si girano, indifferenti e complici, dall’altra parte, non scappano, ma li affrontano con determinazione e senso del dovere: siano aiutati, in questo difficile percorso, da quelle tante risorse umane di cui la scuola italiana pullula e che il buon Dirigente saprà giustamente valorizzare!  

Auguri a tutti i docenti che, con le loro critiche leali e costruttive,  contribuiranno al miglioramento delle istituzioni scolastiche, mettendo nell’angolo la dannosa pletora di yes men che quelle istituzioni scolastiche vogliono affossarle.

La nostra scuola possa veramente diventare una “comunità educante di dialogo, ricerca, esperienza sociale, improntata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni” ( art. 24, c.1 del CCNL del 19/04/2018)!

Giuseppe Scafuro

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