La scuola affettuosa del ministro Bianchi si scorda delle classi affollate, ma pure delle tante promesse fatte per diminuire il numero degli alunni anche in funzione del contagio e per render le aule sicure da questo punto di vista. E allora, dopo un caso di soppressione di alcune sezioni denunciato da una preside di Catania, eccone un altro segnalatoci dai genitori degli alunni della Scuola dell’Infanzia Gianni Rodari di Lammari, Capannori, Lucca dove è stato deciso di sopprimere una sezione per l’anno 2021/2022 creando di fatto aule più affollate.
I genitori non ci stanno e hanno inviato lettere di proteste agli Uffici scolastici territoriali e coinvolgendo pure all’AGE (Associazione genitori), preoccupati fra l’altro di costringere i bambini (che non indossano mascherina per limiti di età) in aule più numerose rispetto all’anno in corso in un momento storico che vede distanziamento e dispositivi di protezione come salvavita.
Questa la lettera inviata
Soppressione di una sezione della Scuola dell’Infanzia Gianni Rodari di Lammari, Capannori, Lucca
Gentilissime, Gentilissimi,
Il Verbale del Consiglio di Intersezione della Scuola dell’Infanzia Gianni Rodari di Lammari, datato 11 Maggio 2021, ha messo a conoscenza noi genitori dell’accorpamento di due sezioni e della distribuzione dei nuovi iscritti nelle classi che prevedono l’accoglienza di nuovi bimbi. Questa scelta crea di fatto aule più affollate e sulla questione si è espresso anche Il Tirreno in data 19/05.
Siamo consapevoli che l’argomento delle classi numerose non riguarda solo la ‘nostra’ scuola ma affligge tutto il sistema scolastico italiano da anni. E se è vero che si parla sempre di numeri consentiti per legge (esistono anche numeri minimi e non solo massimi), è vero anche che questi numeri sono stati pensati in un momento molto lontano dalla realtà dei fatti di oggi, per una scuola che non doveva affrontare una pandemia e un’emergenza sanitaria e che non doveva preoccuparsi di contenimento dei contagi, di focolai, o di numero di morti giornalieri.
Con la decisione presa dall’Ufficio Scolastico Regionale, i nostri figli di 3, 4 e 5 anni, si troveranno a dover convivere in classi più numerose di prima, senza nessun dispositivo di protezione e senza il distanziamento previsto per gli studenti più grandi. Per loro non esiste nemmeno, per ora, la possibilità di un vaccino. L’unica loro difesa, passando il tempo per lo più al chiuso, è, e resta quella, di convivere in gruppi più piccoli possibile. In tutta sincerità la decisione di rinunciare ad una sezione funzionante in grado di accogliere almeno 10 dei nuovi bambini in arrivo, e alleggerire così il peso sulle altre, ci sembra una scelta inopportuna, dettata da criteri economici piuttosto che dalla ricerca del benessere e della sicurezza dei bambini. La decisione non è giustificabile a nostro avviso nemmeno dal decremento demografico.
Negli ultimi mesi la scuola è stata chiusa e aperta a più riprese, gli studenti sono rientrati solo parzialmente in frequenza, e si stanno valutando misure straordinarie per rendere sicuri gli esami di Stato. Tutto questo ci dice che la situazione non è ancora, purtroppo sicura nemmeno quando s’indossano mascherine e si mantiene il distanziamento. Come si può pensare d’incrementare il numero di bambini per classe? Bambini che per la loro età anagrafica sono esclusi dall’indossare la mascherina o mantenere il distanziamento, bambini la cui unica protezione è quella di trovarsi in una classe con il numero minore d’individui possibile. Bambini che si trovano in una struttura che già è predisposta per questo e dotata di sei sezioni con sei spazi esterni divisi e proprio materiale didattico e con insegnanti di ruolo. Noi genitori non chiediamo di sconvolgere l’assetto edilizio dell’Istituto per trovare nuovi spazi e affrontare spese di arredo e acquisto di forniture scolastiche (peraltro denaro pubblico speso appena due anni fa quando è nata la sesta sezione), chiediamo solo di mantenere quanto è attualmente in uso.
Eliminando di fatto una classe, un alto numero di bambini, provenienti da nuclei famigliari diversi, si troverà quotidianamente fianco a fianco, senza mascherina, senza vaccino. Ad ora sappiamo che il vaccino, al quale non tutti avranno ancora accesso per settembre, non blocca la diffusione del virus e c’è ancora l’incognita sulla durata dell’immunizzazione e della sua efficacia sulle varianti che, per il momento, sono state individuate. Quale dunque il vantaggio di accedere alla struttura con percorsi separati e avere aree di gioco distinte se si rinuncia ad un’aula già attrezzata e funzionante con personale docente già assegnato? Perché privare i bambini della possibilità, peraltro già esistente, di imparare meglio e in modo più sicuro? Perché affollare le aule quando è possibile non farlo? Perché rinunciare a una sezione che può sgravare la pressione su tutte le altre?
Persino il nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 sta premendo perché la Scuola si organizzi per tempo per il riavvio di settembre. Conferma ancora l’uso di mascherine, distanziamento, sanificazione e screening ripetuti. Questo non ci sembra voler dire che il momento di preoccuparsi sia finito e che si possa tornare alla formazione delle classi come in epoca pre-pandemia. Persino il sito del Provveditorato di Lucca ha un banner che informa che per l’emergenza sanitaria espleterà le sue funzioni in smart-working!
Chiediamo quindi una revisione della strada intrapresa, il mantenimento di tutte le sezioni (6), e una distribuzione dei nuovi iscritti per classe al fine di creare sezioni meno numerose così da dare ai nostri bambini la possibilità di frequentare la scuola in sicurezza. Attendiamo fiduciosi un vostro gentile riscontro.
I genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia Gianni Rodari di Lammari (LU), Sezioni: Gialla, Arancione, Rossa, Verde, Blu, Bianca
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