Le scuole, purtroppo, spesso si allontanano dall’essere luoghi educativi e sicuri trasformandosi in teatri di violenze e molestie. Questo è ciò che emerge dai dati forniti dal Servizio analisi criminale coordinato dalla Direzione centrale della polizia criminale, che ha analizzato i fenomeni di violenza su minori in Italia nel 2022 e riportati da Ansa.
In quest’annata vediamo un triste aumento, del 54%, degli abusi che si verificano dentro le mura scolastiche, con un aumento del 58% delle vittime. Queste sono perlopiù di sesso femminile. La fascia anagrafica con il più alto numero di vittime è quella sotto i 14 anni e tra gli autori dei reati prevalgono gli uomini di età compresa tra i 35 ed i 64 anni (62%).
Un dato rilevante riguarda il fenomeno del sextortion, ossia il ricatto dietro possesso di materiale a sfondo sessuale o comunque intimo della vittima. In questo caso l’aumento è esponenziale: si parla di un +94% rispetto all’anno precedente, il 2021.
Secondo il documento, “la sextortion impatta su vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei”. Nel 2021 su 101 casi, 77 hanno riguardato la fascia 14-17 anni e 23 quella 10-13.
Effettivamente sono molti i casi, che abbiamo spesso riportato, di vessazioni verbali o molestie fisiche nei confronti di alunni, volte perpetrate da docenti e educatori. L’ultimo caso, venuto a galla ieri, riguarda una suora che, secondo l’accusa, avrebbe maltrattato dei minori.
A proposito di violenza a scuola, docenti e genitori da molto tempo invocano l’installazione permanente di telecamere nelle classi, per tutelare eventuali vittime di violenze e scoraggiare chi le intende compiere.
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