Per l’anno scolastico 2014-2015 , a causa del blocco degli organici, che nonostante una consistente crescita delle iscrizioni nei vari ordini di scuola, resta vincolato allo stesso organico del 2011-2012, e a causa di un palese rallentamento del turnover, dovuto alla criticatissima legge Fornero, si prevedono aumenti tendenziali di docenti che andranno in esubero o saranno individuati come soprannumerari nella loro scuola di titolarità. Dando un’occhiata ai vari organici provinciali, soprattutto per le scuole secondarie di secondo grado, si rileva che si è proceduto a diversi accorpamenti di classe per fare in modo di non avere incrementi di organico, che si sarebbero dovuti registrare a causa di un maggiore numero di iscritti alle prime classi.
Crescono notevolmente, proprio per gli accorpamenti di alcune classi, le ore residue e quindi la costituzione di cattedre orario esterne. Si tratta di organici calati dall’alto che non tengono in alcun conto dei bisogni reali delle singole scuole.
Molti dirigenti scolastici lamentano di avere ricevuto dagli ambiti territoriali un organico rivisitato e corretto in difetto, rispetto alle richieste dichiarate a sistema.
I pochi pensionamenti e la rigidità con cui viene determinato l’organico di diritto, sta creando una maggiorazione dei casi di esubero e dei docenti individuati come perdenti posto. Per il 2014-2015 il Miur non ha inteso consentire, al contrario di quanto ha fatto in passato, l’anticipo di una quota di cattedre dall’organico di fatto a quello di diritto, determinando un conseguente aumento degli esuberi e dei soprannumeri.
Gli esuberi per il 2014-2015 oltrepasseranno la quota 10mila. La maggior parte saranno alla scuola secondaria di secondo grado oltre 8mila, circa 2 mila esuberi sono stati rilevati per la scuola primaria, e circa un migliaio sono previste alle scuole secondarie di primo grado.
Il docente in esubero è colui che dopo la mobilità resta senza cattedra entrando in DOP, cioè quel limbo chiamato dotazione organica provinciale. Cosa diversa sono i docenti soprannumerari, che perdono la loro sede di titolarità, ma vengono collocati a domanda o d’ufficio in altra sede di titolarità. Anche questi docenti sono previsti in aumento e sono chiamati a presentare su modello cartaceo domanda di trasferimento entro i cinque giorni successivi dalla notifica di soprannumero. L’eccessiva rigidità degli organici di diritto e la corrispondente flessibilità dell’organico di fatto, crea un rallentamento nelle operazioni di mobilità, che per tale motivo sono sempre prorogate anche di 10 giorni.
Lo stesso problema si avrà all’atto della mobilità annuale, dove i perdenti posto tenteranno di presentare domanda di utilizzazione per mettere riparo alla loro condizione di esubero o di soprannumerari trasferiti a domanda condizionata o d’ufficio. Una scuola seria dovrebbe porre rimedio a questi meccanismi negativi di mobilità forzata e di caos amministrativo. Il ministro Giannini dovrebbe proporre l’organico funzionale, che aiuterebbe sostanzialmente il buon funzionamento delle scuole ed eviterebbe lo strazio burocratico di cui sono vittime gli insegnanti e le stesse istituzioni scolastiche.